A quanto pare i tagli del personale nel settore dei videogiochi sembrano non essere intenzionati a fermarsi, questa volta è il turno di Take Two Interactive, l’azienda alla base di Rockstar Games secondo alcuni documenti ufficiali ottenuti da Boomberg, è in procinto di licenziare il 5% della propria forza lavoro e di conseguenza di cancellare diversi giochi in sviluppo.
Il report acquisito dalla testata giornalistica non specifica quali saranno i team e i progetti a rischio, ovviamente inutile stare a sottolineare che possiamo escludere Grand Theft Auto 6, probabilmente il gioco più importante in produzione nell’ultimo decennio, tutto ciò però non rende più semplici ipotizzare quali saranno i team colpiti dai tagli, dal momento che l’azienda vanta un pool di oltre 9000 dipendenti.
Piano più ampio
I licenziamenti in questione sono però parte di un piano di ristrutturazione recentemente approvato dall’azienda e decisamente più ampio del singolo intervento di sfoltimento del personale, si tratta infatti di un progetto atto a ridurre le spese annue di circa 165 milioni di dollari.
Secondo le stime dunque tagli andranno a colpire all’incirca tra le 500 e le 600 persone, probabilmente riguarderanno delle posizioni ridondanti che si sono venute a generare a seguito dell’acquisizione di Gearbox, acquistata dall’azienda in esame per circa 460 milioni di dollari.
Dunque i tagli al personale riguarderanno i team che compongono attualmente la compagnia che sono al lavoro su 17 titoli di alto profilo, quattro di livello intermedio, 18 dedicati alla sfera mobile e sei invece legati a Giochi già esistenti, intuire quali progetti verranno colpiti e attualmente impossibile, viene spontaneo pensare si tratterà comunque di progetti di basso livello che per l’azienda non significherebbero in introiti elevati o quantomeno spese superiori rispetto al guadagno generato a causa appunto della gestione dei ruoli ridondanti nell’azienda.
Non rimane dunque che stare a vedere quello che accadrà, si tratta di un flusso di licenziamenti che va a sommarsi a quelli che abbiamo già visto in aziende come Microsoft, Electronic Arts e via dicendo.