La ricerca di spazi abitabili nello spazio prende una svolta audace con l’annuncio della startup Max Space, la quale ha dichiarato piani innovativi per trasportare grandi habitat espandibili in orbita terrestre utilizzando i razzi di SpaceX entro la fine del decennio.
L’ambizioso progetto, guidato da Aaron Kemmer, cofondatore di Max Space, mira a risolvere la sfida primaria dello spazio: la mancanza di spazi abitabili accessibili. Kemmer ha sottolineato la necessità di rendere lo spazio più accessibile e conveniente, affermando che altrimenti le prospettive umane nello spazio rimarranno limitate.
La visione della startup, nata solo un anno fa, promette di rivoluzionare il concetto di habitat spaziali, con strutture che possono raggiungere dimensioni pari a stadi. Questi habitat, che variano dai 20 ai 1.000 metri cubi, potrebbero superare di gran lunga i progetti attuali.
Uno dei sogni di Kemmer è la creazione di una città sulla Luna entro la fine della sua vita, con gli habitat di Max Space integrati nelle tube laviche sotterranee del satellite. Queste ambizioni si estendono anche a Marte, dove la startup spera di dispiegare i propri habitat sulla superficie del pianeta.
La chiave per realizzare questo ambizioso progetto è l’utilizzo di tecnologie “gonfiabili“, che consentono di ridurre considerevolmente le dimensioni del carico utile necessario per il lancio nello spazio. Questo approccio innovativo potrebbe ridurre di molto i costi dei trasporti spaziali, aprendo la strada a una nuova era di esplorazione spaziale.
Sebbene l’idea di habitat gonfiabili non sia nuova, con attualmente tre moduli abitativi di questo tipo in orbita sviluppati da Bigelow Aerospace, Max Space mira a ridurre ulteriormente i costi attraverso innovazioni scalabili e un approccio fresco e audace. Maxim de Jong, co-fondatore di Max Space, ha già esperienza con gli involucri pressurizzati di due di questi habitat, acquisita lavorando per il contractor canadese Thin Red Line Aerospace.
La startup prevede di lanciare il suo primo test fuori dalla Terra entro due anni, con un modulo delle dimensioni di due valigie che si espanderà una volta in orbita fino a raggiungere i 700 piedi cubi. Se il tutto procederà secondo i piani, questo prototipo potrebbe superare il volume di tutti gli habitat gonfiabili attualmente in orbita, aprendo la strada a una nuova era di esplorazione spaziale.