Nel lontano 1978, è successo qualcosa di veramente spaventoso. Kosmos 954, un satellite dell’Unione Sovietica, ha deciso di fare il grande tuffo verso la Terra, e nel farlo, si è disintegrato, mandando pezzi radioattivi a spasso sopra il Canada. Non è stata una bella situazione, specialmente considerando che quel satellite portava dentro un bel reattore nucleare e un po’ di uranio arricchito.
Ma facciamo un passo indietro. Kosmos 954 non era un satellite qualunque. Faceva parte di un progetto per spiare le navi nemiche durante la Guerra Fredda. Immagina la tensione quando nel 1977, l’orbita del satellite ha cominciato a fare i capricci, mandando segnali di guai.
E poi è successo. Il 24 gennaio del 1978, Kosmos 954 ha deciso di tornare a casa. Ma invece di bruciare tranquillo nell’atmosfera, si è spezzato in mille pezzi, spargendo contaminazione radioattiva ovunque. Quella fu davvero una giornata da dimenticare per molte persone.
Si è cercato di risolvere il problema con l’operazione Morning Light, ma è stata dura. Hanno raccolto quel che hanno potuto dei pezzi radioattivi, ma era come cercare l’ago in un pagliaio. Alla fine, solo una piccola parte del materiale radioattivo è stato ritrovato, lasciando un bel pasticcio di contaminazione in giro.
L’incidente del Kosmos 954 ha fatto pensare a tutti quanto fosse rischioso giocare con il nucleare nello spazio. Ha scatenato un dibattito acceso su come gestire le emergenze spaziali, e ha fatto anche capire che collaborare era la chiave per risolvere questi problemi.
Oggi, guarda caso, la Russia sta pensando di mettere armi nucleari nello spazio. Pare che non abbiamo ancora imparato la lezione del Kosmos 954. Speriamo solo che questa volta non ci scappi il morto. Ma il fatto è che, finché l’umanità giocherà con il fuoco nucleare, ci sarà sempre il rischio di bruciarsi.