Un’ altra caratteristica distintiva è rappresentata dalla coscienza poiché ogni individuo possiede una capacità di pensare e riflettere sulle situazioni in cui si trova e la coscienza aiuta molto in questo; nell’ intelligenza artificiale è molto complicato inserire all’ interno del suo pensiero un modello che riguarda la coscienza dato che il concetto è complesso da spiegare. Inoltre l’ AI ragiona in modo istintivo senza analizzare meglio il contesto, per questo alcune risposte date proprio dall’ AI sono veloci e senza una visione dell’ insieme.
Per capire meglio questo argomento possiamo introdurre una figura che ha sviluppato alcune teorie che potremmo applicare anche oggi: si tratta del filosofo islamico Ibn Sina
, vissuto tra il 980 e il 1037. I suoi studi riguardano le differenze tra uomini e animali, difatti gli uomini possiedono la capacità di vedere una situazione nell’ insieme, invece gli animali percepiscono solo i particolari. In una sua opera Ibn Sina spiega come l’ uomo riesce ad associare una situazione ad un certo evento in modo da agire a seconda del suo pensiero; gli animali invece reagiscono d’ istinto senza riflettere sull’ azione che stanno compiendo. Questo ci fa capire come l’ AI non è ancora in grado di pensare come un essere umano poiché le reti neurali artificiali sono limitate e non riescono a ragionare avendo a disposizione una visione nell’ insieme poiché richiede dei dati molto specifici per operare.L’ intelligenza artificiale per cui non è ancora ai livelli di pensiero degli esseri umani quindi non potrà prevalere su di essi; sarà necessario molto studio per arrivare ai livelli di pensiero degli uomini.