Il rapporto indica che le temperature in Europa stanno aumentando di 2,3°C sopra i livelli preindustriali, rispetto all‘1,3°C presente in tutto il mondo. Che significa? Che l’Europa sta sperimentando un riscaldamento più rapido e molto più intenso. Le ondate di calore, come abbiamo potuto sperimentare sulla nostra pelle, sono sempre più frequenti e gravi. Lo scorso anno si è classificato come il secondo anno più caldo mai registrato per il continente e chissà cosa accadrà al 2024.
Caldo estremo e freddo gelido distrugge l’ecosistema dell’Europa
Il 2023 ha visto parti dell‘Europa meridionale aventi tra i 60 e gli 80 giorni di “forte stress da calore”, mentre la Spagna meridionale ne ha subiti 80 pieni. Al contrario, l’Europa settentrionale ha sperimentato uno “stress da freddo estremo” per diversi giorni, con temperature che sono scese anche al di sotto di -40°C.
I mari che circondano l’Europa, come il Mar Mediterraneo orientale, il Mar Baltico, l’Artico meridionale e il Mar Nero hanno raggiunto dei tassi di riscaldamento allarmanti, di tre volte superiori se li si confronta con il resto del globo. Ciò non solo influisce sulle temperature, ma ha anche un impatto significativo sulla fauna marina che ne sta soffrendo maggiormente le cause. Oltre alle ondate di calore e di freddo, il 2023 è stato caratterizzato da anche eventi climatici estremi. Inondazioni, tempeste, incendi e siccità hanno colpito ferocemente le nostre terre.
Gli esperti attribuiscono questo aumento delle temperature perlopiù alla posizione geografica dell’Europa. Il continente è infatti direttamente sotto l’Artico, una delle regioni che si sta riscaldando più rapidamente. C’è anche da tener conto che è circondato da oceani sempre più caldi e questo non fa che innalzare le temperature terrestri. Nonostante questi dati così tanto preoccupanti, c’è una nota positiva riguardante l’impegno dell’Europa verso le fonti di energia rinnovabili.