Anche se non viene dichiarato direttamente, tutto fa pensare che il modello in questione sarà la BYD Seagull, un’elettrica che costa meno di un veicolo termico in Cina. Se il costo proposto da BYD in Cina è pari a meno di 9.000 euro, anche se si raddoppiasse il suo valore, potrebbe arrivare a circa 18 mila euro nel mercato europeo. Un valore decisamente interessante se si considera il mercato elettrico.
L’obiettivo dell’azienda è quello di aprire, entro i prossimi mesi, una fabbrica in Europa. Questo intervento potrebbe fornire un nuovo posizionamento al brand nell’UE. Secondo Stella Lì questo passaggio è fondamentale per poter affermare il proprio marchio anche nel nostro continente. Infatti, secondo la Presidente, anche se costruire auto in Europa ha un costo piuttosto alto
per quanto riguarda energia e lavoro, la percezione dei clienti cambia completamente se la produzione stessa avviene sul territorio.Inoltre, si tratta anche dalla qualità dei fornitori locali che da sempre risultano iper-specializzati per questo settore di produzione.
Stella Lì continua affermando che a suo parere è solo questione di tempo prima che anche in Italia presto si diffonderanno auto elettriche. A tal proposito ha consigliato di diffondere le ibride plug–in un modello in grado di avvicinare le persone all’utilizzo di automobili con una batteria abbastanza grande da ricaricare. Le auto PHEV vengono considerate un vero e proprio ponte tra la mobilità termica e quella elettrica. Al momento in Italia ci sono 3 plug–in hybrid con un costo di vendita inferiore a 27 mila euro.
Proprio in relazione a questo riferimento all’Italia, BYD nella sua dichiarazione ha evidenziato che al momento non ci sono trattative in corso con il Governo italiano per aprire una sede nel nostro paese, ma non ha escluso a monte la possibilità che questo scenario possa in futuro realizzarsi.