Sembrerebbe che l’attenzione del governo statunitense si sia spostata dai social media alle nuvole, con i droni DJI nel mirino. Dopo il caos di TikTok, ora si chiedono se sia il momento di alzare il sipario su una scena di divieto totale per questi droni provenienti dalla Cina.
I droni DJI e il loro potenziale pericolo
Secondo il New York Times, il Comitato per l’Energia e il Commercio della Camera sta pensando un nuovo piano legislativo chiamato “Countering CCP Drones Act“, che potrebbe mettere fine al volo dei droni DJI sul territorio americano. Ma non solo: se la legge passasse, le aziende non potrebbero nemmeno usare fondi pubblici per acquistarli. Una mossa che farebbe tremare le fondamenta dell’azienda cinese e solleverebbe interrogativi sulla sicurezza nazionale.
La deputata repubblicana Elise Stefanik è tra coloro che stanno spingendo per questa iniziativa anti-DJI, temendo che i droni possano diventare dei piccoli spioni cinesi. Le sue preoccupazioni mettono in evidenza le crescenti tensioni tra le aziende cinesi e statunitensi nel settore tecnologico.
Non è la prima volta che DJI si trova in una situazione del genere. Nel 2020, il Dipartimento del Commercio ha già vietato alle aziende americane di vendere tecnologia a DJI, mentre il Tesoro e il Dipartimento della Difesa hanno espresso preoccupazioni per la sorveglianza cinese.
DJI, dal canto suo, respinge le accuse, affermando di rispettare le leggi e di non avere alcun controllo sull’uso dei suoi droni da parte dei clienti. Ma la questione della sicurezza nazionale sta spingendo gli Stati Uniti a stringere sempre di più le maglie sui prodotti tecnologici provenienti dalla Cina.
La tecnologia cinese fuori dalla porta americana
Che futuro attende i droni DJI negli Stati Uniti? Con il “Countering CCP Drones Act” sul tavolo, sembra che il cielo si stia facendo sempre più cupo per l’azienda cinese, minacciando la sua presenza sul mercato americano.