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MS-DOS 4.00: Microsoft lo pubblica e si torna subito negli anni ’80

Vi mancano gli anni d’oro di Windows ? Bene d’ora in avanti mi mancheranno un po’ meno, Microsoft ha infatti, in collaborazione con IBM, rilasciato ufficialmente l’open-source di MS-DOS 4.00, il cui codice sorgente fu sviluppato congiuntamente.

Si tratta di un traguardo legato al desiderio congiunto di tutta la community amante dell’informatica di mantenere la conservazione dei software, dunque a distanza di dieci anni dalla sua messa in commercio ufficiale, arriva l’SRC di MS-DOS 4.00.

 

Di cosa si tratta

Per chi non lo sapesse, MS-DOS è l’acronimo di Microsoft Disk Operating System, venne rilasciato per la prima volta nel 1981, ben 43 anni fa, al quale fece seguito poi la versione 4.0 rilasciata invece nel 1986, il quale introdusse l’antenato del concetto di multitasking dal momento che consentiva ai programmi di funzionare in background.

Tuttavia a causa delle dinamiche di mercato dell’epoca caratterizzate dallo scarso interesse dei produttori, la versione multitasking dell’OS non venne ne portata avanti ne lanciata, di conseguenza la versione finale di MS-DOS 4.00 del 1988 non fu l’OS multitasking

che si era originariamente pensata.

Di conseguenza solo oggi l’OS è stato ripreso e alla fine distribuito liberamente come libreria open source, parte del merito va all’appassionato e archivista digitale Jeff Sponaugle, che ha contribuito a creare l’immagine dei dischi originali, quest’ultimo ha anche pubblicato un video dove mostra il sistema in esecuzione su un IBM PC XT.

Questo MS DOS non è mai stato realmente distribuito ed stato soppiantato sul nascere da MS-DOS 5.x e MS-DOS 6.x prima dell’era di Windows 9x, questa release non offre l’anello mancante di cui stiamo parlando ma comunque garantisce agli appassionati storici dei software un terreno fertile e interessante per capire meglio la storia dei sistemi operativi moderni.

Se siete curiosi di provare questo sistema vi basterà cercare la directory omonima su GitHub e scaricare il pacchetto, nulla di più semplice.

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Pubblicato da
Eduardo Bleve