Razer: la truffa della mascherina RGB, partono i risarcimenti Razer, nel 2021 durante l’emergenza Covid, aveva annunciato il lancio di Zephyr. Si tratta di una “mascherina” certificata N95 ovvero l’equivalente americano della nostra FFP2. Razer Zephyr è caratterizzata da un’illuminazione RGB tipica dell’azienda e da un design trasparente. Queste caratteristiche hanno suscitato da subito una serie di polemiche ed è poi stata bocciata da molti recensori poiché scomoda da utilizzare e troppo costosa. E non è tutto. Dopo un po’ è emerso che la Zephyr non fosse davvero certificata. Un dettaglio quest’ultimo da non poco che ha causato ripercussioni molto gravi per Razer.

Razer al centro di polemiche per la maschera Zephyr

Il dibattito sulla certificazione effettiva di Zephyr ha avuto inizio nel 2022. Tutto è partito dalla YouTuber Naomi Wu che ha sollevato dei dubbi sulla mancata certificazione del dispositivo da parte del National Institute for Occupational Safety and Health (NIOSH).

Inizialmente Razer aveva commercializzato il suo prodotto con l’etichetta di “respiratore chirurgico N95”. In un secondo momento ha poi preso le distanze da queste affermazioni e ha poi rimosso tutti i riferimenti presenti alla certificazione, sia dal proprio sito che da tutte le comunicazioni ufficiali. Questa scelta è seguita all’aumentare delle critiche e delle attenzioni negative di utenti e media.

La Federal Trade Commission (FTC) negli Stati Uniti, interpellata su quanto accaduto, ha stabilito che Razer avrebbe dovuto mostrare una maggiore trasparenza. Per la FTC la società ha promosso ilsuo dispositivo come una maschera N95 senza però aver effettivamente ottenuto la dovuta certificazione. Per questo, ha condannato l’azienda a pagare oltre 1,1 milioni di dollari. Inoltre, è stato evidenziato che le prime rettifiche sono avvenute solo quando Razer ha ricevuto le prime pressioni mediatiche e il disappunto da parte del pubblico. Questo tipo di atteggiamento mostra il tentativo tardivo dell’azienda di correggere le informazioni ingannevoli che aveva diffuso. Il valore della multa è pari al ricavato che Razer ha ottenuto per la vendita di Zephyr. L’intera cifra verrà utilizzata per risarcire gli utenti coinvolti. Inoltre, l’azienda dovrà pagare anche un’ulteriore multa da 100.000 dollari.

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