Il dibattito sulla certificazione effettiva di Zephyr ha avuto inizio nel 2022. Tutto è partito dalla YouTuber Naomi Wu che ha sollevato dei dubbi sulla mancata certificazione del dispositivo da parte del National Institute for Occupational Safety and Health (NIOSH).
Inizialmente Razer aveva commercializzato il suo prodotto con l’etichetta di “respiratore chirurgico N95”. In un secondo momento ha poi preso le distanze da queste affermazioni e ha poi rimosso tutti i riferimenti
presenti alla certificazione, sia dal proprio sito che da tutte le comunicazioni ufficiali. Questa scelta è seguita all’aumentare delle critiche e delle attenzioni negative di utenti e media.La Federal Trade Commission (FTC) negli Stati Uniti, interpellata su quanto accaduto, ha stabilito che Razer avrebbe dovuto mostrare una maggiore trasparenza. Per la FTC la società ha promosso ilsuo dispositivo come una maschera N95 senza però aver effettivamente ottenuto la dovuta certificazione. Per questo, ha condannato l’azienda a pagare oltre 1,1 milioni di dollari. Inoltre, è stato evidenziato che le prime rettifiche sono avvenute solo quando Razer ha ricevuto le prime pressioni mediatiche e il disappunto da parte del pubblico. Questo tipo di atteggiamento mostra il tentativo tardivo dell’azienda di correggere le informazioni ingannevoli che aveva diffuso. Il valore della multa è pari al ricavato che Razer ha ottenuto per la vendita di Zephyr. L’intera cifra verrà utilizzata per risarcire gli utenti coinvolti. Inoltre, l’azienda dovrà pagare anche un’ulteriore multa da 100.000 dollari.