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vPCB: la svolta nel riciclo dei materiali elettronici

La tecnologia aiuta l’uomo a vivere meglio, ma può essere un problema serio quando si trasforma in e-waste

Guardati intorno: quanti dispositivi elettronici hai? Dal tuo telefono alla tua TV, all’infinito numero di gadget che popolano le nostre case, la tecnologia ci circonda. Ma cosa succede quando questi dispositivi diventano obsoleti o si rompono? Spesso finiscono in una discarica, contribuendo all’e-waste, uno dei problemi ambientali più gravi di oggi.

 

I vPCB, l’alternativa sostenibile

Secondo le Nazioni Unite, nel 2022 abbiamo prodotto una quantità spaventosa di 62 milioni di tonnellate di rifiuti elettronici. E il problema è che solo una piccola parte di questo materiale viene effettivamente riciclato. Gran parte finisce in discarica o viene bruciata, rilasciando sostanze tossiche nell’ambiente. Non è proprio un bel quadro.

Ma c’è una luce all’orizzonte. Un gruppo di scienziati dell’Università di Washington ha fatto una scoperta che potrebbe cambiare il gioco: i vPCB. Questi sono come i normali PCB, le schede dei circuiti stampati che fanno funzionare i nostri dispositivi, ma con una differenza chiave: possono essere riciclati ripetutamente con pochissima perdita di materiale. Grazie a una cosa chiamata vitrimeri

, che trasformano una speciale plastica in un gel mediante l’uso di solventi. Immagina di poter riciclare il tuo vecchio smartphone senza danneggiare l’ambiente. 

Il processo è semplice: immergi il vPCB in un solvente che scioglie la plastica e il rame, ma lascia intatta la fibra di vetro. In questo modo, puoi recuperare la maggior parte dei materiali utilizzati nei vPCB, riducendo l’impatto ambientale del riciclo elettronico. 

 

Investire nella ricerca

Secondo gli scienziati, i vPCB funzionano altrettanto bene dei PCB tradizionali. E ancora meglio, il loro processo di riciclo potrebbe ridurre notevolmente le emissioni di gas serra e le sostanze tossiche rilasciate nell’ambiente durante lo smaltimento dei rifiuti elettronici. Quindi, oltre a ridurre l’e-waste, potrebbero anche contribuire a rendere l’aria più pulita.

Ma ci sono ancora sfide da superare. Abbiamo bisogno di ridurre i costi e introdurre regolamenti più rigidi per rendere questa tecnologia accessibile a tutti. E dobbiamo continuare a cercare nuovi materiali sostenibili e a investire nella ricerca e nello sviluppo. Ma con un po’ di impegno, potremmo davvero fare la differenza nella lotta contro l’e-waste. Quindi, teniamo d’occhio questa tecnologia, potrebbe essere la chiave per un futuro più pulito e sostenibile.

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Pubblicato da
Margherita Zichella