Google Maps è uno strumento chiave nella nostra vita di tutti i giorni. Sia che si tratti di navigare per strada, pianificare viaggi o trovare precisamente un luogo, lo usiamo SEMPRE. Ci sono però alcune alcune funzionalità poco conosciute dell’applicazione che potrebbero risultare utili per determinate e particolari esigenze. Tra queste vi è la possibilità di condividere e visualizzare in tempo reale la posizione di un’altra persona.
Volete sapere dove vanno i vostri figli? La funzione entra in vostro soccorso e può essere utile soprattutto per chi vuole “spiare” e monitorare i movimenti della propria prole. La stessa può essere anche sfruttata anche da coloro che vogliono tenere traccia di un familiare anziano che è solito perdersi. Attenzione però, ricordate che anche l’uso di Google Maps in questo modo deve avvenire nel totale rispetto delle leggi e delle privacy.
Usare Google Maps sì, ma rispettando le regole
Per utilizzare la funzione di condivisione della posizione su Google Maps, bisogna chiedere alla persona di condividere la propria posizione tramite l’app oppure bisogna accedere al dispositivo ed abilitare il GPS. Dopo aver fatto ciò, si accederà Google Maps cliccando sull’immagine del profilo. Il passo successivo è quello di selezionare l’opzione “Condivisione della posizione”. Da lì, è possibile scegliere con chi condividere la posizione ed anche decidere per quanto tempo farlo. Una volta condivisa la posizione, sarà possibile visualizzare la persona sulla mappa di Google Maps. Ciò può essere effettuato sia sull’app che sul sito.
Questa funzionalità, ricordiamo ancora una volta, potrebbe innalzare problematiche legate alla privacy se usata in modo improprio. La cosa fondamentale per non cadere nello stalking è chiedere il CONSENSO dell’altra persona, prima di monitorare i suoi movimenti. Anche se Google Maps offre tutte queste diverse funzionalità utili per la navigazione e la pianificazione dei viaggi, è importante utilizzarle tutte sempre in modo responsabile. I nostri consigli riguardano situazioni speciali, riguardanti persone potenzialmente in pericolo come appunto bambini e o anziani.