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Google ha pagato Apple nel 2022 per essere il motore di ricerca degli iPhone

Tanti utenti curiosi si sono sempre chiesti di cosa avrebbe dovuto avere bisogno un’azienda per entrare nelle grazie di Apple. Il caso principale ultimamente riguarda Google, non di certo una delle ultime arrivate tra le aziende, ma che a quanto pare ha avuto bisogno di pagare la società di Cupertino per essere il motore di ricerca predefinito sugli iPhone.

Esatto, è andata proprio così: a quanto pare l’azienda di Mountain View ha sborsato la cifra di 20 miliardi di dollari nel 2022. In questo modo su tutti gli iPhone il motore di ricerca predefinito è stato sempre Google, senza il bisogno di andarlo a selezionare dalle impostazioni. Sono una serie di documenti legali che sono stati recentemente resi pubblici a rendere noto a quanto ammontasse la cifra.

L’indagine dell’antitrust degli Stati Uniti nei confronti di Google ha portato alla luce tutte queste informazioni. Più precisamente Google ha pagato 20 miliardi di dollari per essere il motore di ricerca predefinito all’interno di Safari, il browser di default presente non solo sugli iPhone, ma anche sui Mac e sugli iPad.

Google è colpevole: ha pagato Apple nel 2022, sborsati 20 miliardi di dollari

Stando a quanto riportato, questa tassa o presunta tale che Google paga, cresce ogni anno e sarebbe iniziata addirittura dal 2002. Per Apple è diventata una fonte principale di guadagno, fino a toccare il 17,5% dell’intero introito annuale.

Così facendo Google si è assicurata una grossa fetta di utenti, in quanto gli iPhone sono di certo gli smartphone più diffusi negli Stati Uniti ormai da diversi anni. Il silenzio regnava sovrano tra le due aziende, che non avevano fatto trapelare nulla ma dopo alcune indagini sono emersi diversi altarini.

La situazione adesso potrebbe nettamente cambiare anche grazie al nuovo DMA imposto dall’Unione Europea che infatti ha permesso anche sugli iPhone di poter cambiare browser scegliendo già dall’inizio quale utilizzare. In questo modo anche la leadership di Google, pagata profumatamente, potrebbe essere a rischio.

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Pubblicato da
Felice Galluccio