Alla fine dello scorso mese, la Banca Europea dell’Idrogeno conosciuta anche come Hydrogen Bank, ha distribuito quasi 720 milioni di euro ai sette vincitori della prima asta per la produzione di idrogeno verde. L’asta è stata finanziata grazie i ricavi del sistema di scambio delle quote di emissione dell’UE. L’iniziativa tanto importante cerca di promuovere la produzione di idrogeno solo da energie rinnovabili.
I progetti selezionati dall’asta riceveranno sovvenzioni comprese tra 8 e 245 milioni di euro. Questi verranno sviluppati in Spagna, Portogallo, Finlandia e Norvegia, diversificandosi in più zone dell’Europa. I vincitori dovranno riuscire a produrre 1.58 milioni di tonnellate di idrogeno rinnovabile in circa 10 anni. Essi, in tal modo, eviteranno di generare ben più di 10 milioni di tonnellate di emissioni di anidride carbonica.
Progetto e finanziamenti Idrogeno verde
La Banca ha una base finanziaria di 40 miliardi di euro. La prima asta per l’idrogeno verde ha ricevuto 132 offerte da 17 Stati membri, di cui 119 ammissibili. Dopo di essa, hanno valutato i progetti sulla base del prezzo offerto. Questo era compreso fra 0,37 e 4,5 € per kg. I sette progetti vincitori inizieranno a creare le convenzioni di sovvenzione con l’Agenzia esecutiva europea per il clima, le infrastrutture e l’ambiente (CINEA). Dovranno organizzare il tutto al fine di firmare gli accordi entro novembre 2024 e avviare i lavori entro 5 anni dalla firma.
Per promuovere ulteriormente l’utilizzo dell’idrogeno verde, la Hydrogen Bank interverrà per colmare la differenza di prezzo tra i costi di produzione sostenuti dai progetti vincitori e quello di mercato dell’idrogeno. Ad ora, quasi il 90% dell’H2 è purtroppo prodotto grazie all’uso di gas metano e con processo di steam-reforming. L’iniziativa potrebbe portare risultati sostanziali per la decarbonizzazione dell’industria europea. L’idrogeno verde verrà utilizzato in settori differenti come quelli per l’acciaio, per l’industria chimica, per il trasporto marittimo e persino per la produzione di fertilizzanti. La Commissione ha anche avviato un secondo bando entro la fine del 2024, invitando altri Stati a partecipare all’iniziativa.