Che si sia in punto storico in cui il cambiamento climatico sia divenuta una delle preoccupazioni maggiori per il benessere del nostro pianeta è assodato. Istituzioni, industrie, privati stanno cercando di combattere con impegno duramente contro questa piaga per ridurre il livello di emissioni
di anidride carbonica. Questo succede soprattutto nei settori delle
industrie pesanti o nelle
attività minerarie, le più difficili da
decarbonizzare. Forse, però, si è giunti finalmente ad un’iniziativa innovativa che potrebbe cambiare drasticamente questa situazione ed andare effettivamente a ridurre le emissioni. Di cosa parliamo? Dell’accumulo
idroelettrico senz’acqua per produrre energia realizzato dalla
RheEnergise in collaborazione con
Sibelco.
RheEnergise ha brevettato l’R19. Esso è un fluido non corrosivo e ricco di minerali ad alta densità, 2,5 volte più denso dell’acqua ed è in grado di fornire prestazioni migliori per quanto riguarda l’efficienza energetica. Questo liquido permette di sfruttare le colline, anche non in presenza di pendii elevati a differenza di un sistema idroelettrico standard, aprendo alla possibilità di costruire più centrali in paesi con paesaggi collinari come il Regno Unito.
Come funziona un sistema idroelettrico senza acqua?
Il sistema HD Hydro pompa l’R19 su pendii di circa 200 metri di altezza quando c’è bassa richiesta di energia, dopodiché lo rilascia attraverso delle turbine quando poi ce ne è bisogno. In tal modo garantisce in ogni momento energia pulita. Tale processo permette inoltre di stabilizzare la rete elettrica andando a ridurre la dipendenza dalle fonti fossili. Il sistema sarà presto testato presso la cava di caolino di Sibelco nel Devon. Con questo progetto sostenuto dal governo britannico si potrà fornire fino a 500 kW di potenza di picco, dando supporto all’estrazione dell’argilla bianca, riducendo l’impatto ambientale rispetto ad un sistema idroelettrico traduzionale.
La differenza di produzione di danni ambientali varia a grazie a dei serbatoi di stoccaggio posti sottoterra. Essi permettono di lasciare intatto il suolo, consentendo al contempo alle comunità locali di utilizzare il sito collinare per le altre attività. La lunga vita dei serbatoi, garantita fino a 60 anni, rende poi questa soluzione non soltanto molto più efficiente in confronto ad un impianto idroelettrico standard, ma anche più economicamente vantaggiosa.