Il tema degli incentivi per l’acquisto di auto nel 2024 è diventato oggetto di discussione all’interno del governo italiano da diversi mesi. Le posizioni di due figure politiche in particolare riflettono l’andamento del dibattito e come questo si stia evolvendo. Secondo quanto affermato dal ministro Salvini, la maggior parte dei fondi pubblici vanno a beneficio delle case automobilistiche cinesi, con il 90% di tali auto soggette a Ecobonus prodotti nella RPC. Questa situazione, per il ministro, è una cosa inaccettabile ed è impensabile che con i soldi degli italiani, a suo parere, si vadano a finanziare case straniere.
l ministro per lo Sviluppo Economico, Giancarlo Urso, smentisce le parole di Salvini. Il Ministro, per constatare le sue parole, ha spiegato che gli incentivi verso le auto cinesi rappresentano una minuscola parte dell’importo complessivo, precisamente soltanto il 2%. Urso ha anche ribadito che gli incentivi nascono per ragioni ben precise e cioè sul favorire la produzione nazionale di vetture ecologiche che siano abbordabili a qualunque cittadino.
Per il Ministro Urso il nuovo piano incentivi cerca anche di sostenere la rottamazione delle auto più vecchie e inquinanti
. Purtroppo la maggior parte dei veicoli circolanti nel nostro Paese sono ancora a combustione e con tecnologie che vanno a produrre livelli di CO2 preoccupanti. La strategia attuata dal governo dovrebbe consentire un accesso a veicoli ecologici anche a chi possiede un reddito più basso. Gli incentivi, poi, sono stati strutturati in modo da favorire la produzione delle auto green all’interno del territorio nazionale, rafforzando così l’industria automobilistica nostrana.La visione del Ministro Urso, dunque, differisce totalmente da quella salviniana e fa leva sui report forniti. Lo scopo dei bonus è quello di stimolare l’economia nazionale e al contempo affrontare il cambiamento climatico, senza andare a favorire le aziende straniere. Il dibattito sugli incentivi riflette quindi le diverse prospettive all’interno del Governo italiano. Mentre alcuni sono preoccupati sull’efficacia e sull’impatto degli incentivi, altri sostengono che il piano attuale sia in linea con gli interessi nazionali e con gli obiettivi di sostenibilità.