Negli Stati Uniti Tesla ha introdotto interessanti novità, si parla di una versione Long Range a trazione posteriore della Model Y su questo mercato con un’autonomia di 320 miglia (ciclo EPA), una scelta decisamente prevedibile dal momento che in Europa qualche settimana fa è stata fatta la medesima cosa, il tutto accompagnato anche dalla contestuale rimozione dal listino della versione RWD “Base” con 260 miglia di autonomia.
Ma le novità non terminano qui, Elon Musk in una risposta ad un post su X di Sawyer Merritt, ha affermato che le Model Y RWD “base” costruite negli ultimi mesi potranno ricevere un aggiornamento via OTA che permetterà di sbloccare 40-60 miglia di autonomia aggiuntiva a seconda del tipo di batteria montata a bordo, sblocco che però non sarà gratuito, per riceverlo servirà pagare 1.500-2.000 dollari.
Autonomia bloccata via software
Di conseguenza dopo l’aggiornamento via software l’autonomia dei SUV elettrici precedenti si avvicinerà di molto a quella dei modelli attuali, ed effettivamente sui vari forum il sospetto che le recenti Model Y avessero delle batterie limitate arbitrariamente da Tesla era balenato a molti utenti, dubbio che è stato confermato dall’azienda stessa a questo punto.
Inizialmente tutti erano convinti che il modello base fosse dotato di batterie LFP quando Tesla lanciò il modello nell’ottobre 2023 su questo mercato, cosa che probabilmente all’inizio era vera ma che poi è stata cambiata da Tesla per ottenere il credito d’imposta di 7.500 dollari nel 2024, Tesla probabilmente ha dovuto tornare alle celle cilindriche di tipo 2170 prodotte localmente.
Comunque non è la prima volta che Tesla adotta questa filosofia, ovvero distribuire auto con un’autonomia maggiore di quella dichiarata per poi offrire un aumento via update a pagamento, strategia che probabilmente porta a degli introiti per l’azienda ma che probabilmente non è gradita dai clienti dal momento che hanno pagato per avere quel tipo di prestazioni.