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Smartphone: qual è il marchio che ha venduto di più?

Secondo il rapporto diffuso da Counterpoint Research relativo ai brand di smartphone più venduti nel quadrimestre conclusosi ad aprile, un marchio si è particolarmente distinto sugli altri. Le notizie emerse risultano interessanti per l’andamento del mercato relativo ai dispositivi mobili. Counterpoint Research ha rilasciato un grafico che evidenzia i dati emersi dal consueto rapporto.

Il marchio di smartphone che ha venduto di più nell’ultimo quadrimestre

Secondo i dati emersi il marchio che ha venduto più smartphone è Samsung. Il marchio sudcoreano ha infatti conquistato una quota di mercato pari al 20% a livello mondiale nel quadrimestre conclusosi ad aprile 2024. Subito dopo troviamo Apple che lo scorso anno, nello stesso periodo, si era aggiudicata il primo posto.

Quest’anno, invece, secondo gli analisti, Samsung ha beneficiato delle vendite dei suoi dispositivi Galaxy A54 ed S24. Il guadagno medio registrato però è pari a 336 dollari nel primo trimestre del 2024. Questo valore risulta essere di molto inferiore rispetto ai 900 dollari

registrati da Apple. Per comprendere però la situazione è importante sottolineare che il marchio di Cupertino commercializza una quantità di smartphone inferiore rispetto a quelli di Samsung.

Le entrate medie per il settore sono di circa 370 dollari. Dunque, i ricavi complessivi dei dispositivi mobili sono aumentati su base annua del 7%. Inoltre, nella ricerca presentata è stato evidenziato che è probabile che si presenti una continua crescita costante, anche se lenta, nel breve termine.

Allo stesso temo ci si aspetta che i ricavi cresceranno più rapidamente a causa della tendenza alla premiumizzazione continui. Questo vale soprattutto se consideriamo l’aumento di form factor e funzionalità più recenti. Come, ad esempio, i nuovi dispositivi pieghevoli insieme a GenAI. Al momento, più di 10 OEM hanno lanciato più di 30 smartphone compatibili con GenAI e gli analisti della ricerca hanno stimato che la quota sulle spedizioni complessive potrebbero raggiungere entro il 2024 circa l’11%.

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Pubblicato da
Margareth Galletta