Carburanti Sintetici: quanto sono validi per il futuro della mobilità?

Quanto si è discusso di alternative ai carburanti standard ultimamente? Tantissimo e c’è un buon motivo. Trovare un’alternativa valida ai tradizionali così inquinanti andrebbe a ridurre le emissioni di carbonio nell’aria aiutando il nostro ambiente. Ma tra le tante proposte, qual è la migliore? I carburanti sintetici hanno attirato molto l’attenzione, anche se non propriamente ecologici e diciamo anche controtendenza. Essi sono stati presi in considerazione come una soluzione con il quale arrivare alla decarbonizzazione nel settore trasporti e come metodo per prolungare la vita dei motori a combustione. Sebbene diverse case automobilistiche, tra cui Porsche e Bugatti, siano interessate a questa tecnologia, ci sono ancora molti dubbi sul suo potenziale effettivo.

INEOS Automotive ha mostrato un certo scettiscismo riguardo i carburanti sintetici. Il CEO Lynn Calder dell’azienda ha cercato di far comprendere quali siano le problematiche dietro questa tipologia di carburanti. Come prima cosa la produzione  è molto limitata e poi i costi sono ancora estremamente alti. Tutto ciò rende molto difficile immaginare questa soluzione come un’alternativa pratica e conveniente in grado di “mantenere in vita” tutte le auto a combustione interna ancora in circolazione.

Troppi problemi per i carburanti sintetici

Le affermazioni di INEOS Automotive mettono quindi in evidenza alcune delle criticità più palesi legate ai carburanti sintetici. La scarsa disponibilità e l’elevato costo sono ostacoli più che importanti per la diffusione di questa tecnologia. Mentre l’Unione Europea ha aperto la porta all’utilizzo di e-fuel per le nuove auto dopo il 2035, inoltre, molte case automobilistiche stanno comunque puntando sulla transizione verso i modelli elettrici. Ciò renderebbe quasi inutile investire in tale tecnologia se il futuro è già definito in tal modo.

INEOS Automotive, ha espresso quindi diversi dubbi sui carburanti sintetici, di conseguenza sta esplorando altre vie, come veicoli elettrici e tecnologia legata all’idrogeno.  Anche l’idrogeno però presenta sfide legate ai costi e alla disponibilità di infrastrutture di rifornimento (pensate che in Italia ne esiste solo una).

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