Rimac cambia idea sulle hypercar elettriche: ecco perché Il CEO di Bugatti, Mate Rimac, durante il Financial Times Future of the Car Summit, si è espresso riguardo l’interesse dei consumatori per le hypercar elettriche. Secondo la sua opinione, infatti, suddetti veicoli non attirano più come un tempo. Durante l’evento Rimac si è lasciato anche sfuggire alcune indiscrezioni riguardo la prossima vettura, erede della Bugatti Chiron, che dovrebbe essere presentata a giugno.

Come sottolineato il mercato automobilistico sta cambiando notevolmente negli ultimi anni, a partire dal 2017. Come sappiamo le vendite delle auto elettriche sono attualmente in una fase di stallo anche se allo stesso tempo questi veicoli stanno diventando sempre più accessibili grazie all’intervento di incentivi governativi. Questo scenario sta portando ad un ulteriore risvolto, ovvero una sorta di reticenza ad accettare l’omogeneizzazione.

Rimac conferma un calo di interesse per le hypercar

Suddetto cambiamento nell’atteggiamento dei consumatori sta influenzando l’intero settore delle hypercar elettriche. Quest’ultime, infatti, stanno registrando una diminuzione della domanda. È un processo inverso per cui finché l’elettrico era una novità ha attirato l’attenzione di molti clienti, ma ora che si sta diffondendo sempre di più trova reticenze soprattutto nel settore delle hypercar.

A tal proposito è indicativo il caso della Rimac Nevera. L’auto ha superato le 50 consegne ai clienti sul totale previsto di 150, eppure l’omonimo CEO è consapevole che i segnali inviati dal mercato indicano un andamento differente. Per questo motivo l’azienda sta pensando ad alcune alternative per i prossimi modelli. Secondo quanto ipotizzato da Rimac un possibile successore della Nevera potrebbe integrare un tipo di propulsione a combustione.

Considerando quanto detto, è possibile supporre che l’ibridazione potrebbe essere la soluzione migliore. A dimostrarlo è l’interesse crescente verso il prossimo motore ibrido V16 presente sul successore della Bugatti Chiron. Questo prova che gli automobilisti attualmente preferiscono optare per un motore che sia a combustione interna unito alle tecnologie offerte dal settore elettrico.

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