Volvo
Il mega-casting consiste nella produzione di grandi parti dell’auto elettrica attraverso il versamento di metallo fuso in uno stampo. In tal modo la Volvo riuscirebbe a creare sezioni diverse della piattaforma della vettura, anche singoli pezzi, eliminando la necessità dell’uso di componenti numerose e separate tra loro. Ovviamente, con questa diminuzione si andrebbe a velocizzare la produzione nel complesso. Inoltre, la Volvo attraverso tale metodo potrebbe anche ridurre i costi eliminando saldature e assemblaggi multipli.
Uno degli elementi principali che caratterizza questo specifico metodo è la produzione del pianale posteriore all’inizio del processo. Dopo la sua creazione vengono poi assemblati le altre parti dell’auto. Questo sistema permette così di evitare ben 100 componenti nel mezzo e di ridurre l numero di giunti saldati. Oltretutto, la vettura in sé va a perdere il 50% del suo peso complessivo. Quindi, il sistema che introdurrà la Volvo nel proprio stabilimento migliorerà l’efficienza, ridurrà le spese e contribuirà anche a diminuire in maniera sostanziale le emissioni di CO2 derivanti dalla produzione e dalla logistica utilizzando materiali riciclati.
Il metodo non darà solo i due precedenti vantaggi elencati, ma donerà anche una maggiore opportunità creativa nella produzione e creazione delle auto elettriche Volvo. La filosofia alla base di questa nuova metodologia richiama l'”Unboxed Process”, ideato da Tesla. Tutte e due i metodi si basano sull’idea di unire le diverse parti della vettura ad una struttura di base unica, così da eliminare diversi passaggi nella produzione che solitamente troviamo in una catena di montaggio tradizionale. Seppur siano molto simili, la differenza evidente è nel punto di partenza: la Tesla a differenza della Volvo costruisce prima il telaio.