Secondo quanto emerso, la causa di tale situazione riguardava un non identificato incidente che avrebbe coinvolto uno dei portali di Dell contenenti un database con alcune tipologie di informazioni dei clienti. Tra queste c’erano nominativi, indirizzi, modello di computer, numero di serie e matricola.
Dell ha da subito ammesso il problema che l’ha convolta in prima persona. Allo stesso tempo non ha però rivelato dettagli specifici su come il database sia finito nelle mani dei truffatori per oltre 7 anni. Anzi, secondo quando dichiarato dall’azienda, non ci sarebbero indicazioni su come questi incidenti siano correlati tra loro.
Inoltre, Dell, in una recente comunicazione, ha rassicurato gli utenti che le informazioni raccolte non riguardano dati finanziari
o relativi ai pagamenti effettuati. Inoltre, sembrano esclusi anche indirizzi e–mail e numeri di telefono. Dunque, non sarebbero coinvolti dati sensibili e la situazione non comporterebbe rischi significativi per i clienti. Questo almeno è quello dichiarato da Dell.Eppure, sembra che la situazione sia più grave di quella che l’azienda ha descritto. In un post pubblicato il 29 aprile sul Daily Dark Web è stato evidenziato che gli utenti coinvolti nel furto di dati sono circa 49 milioni. Inoltre, cosa più importante, nelle informazioni rubate ci sarebbero anche dati sensibili. Tra questi ci sarebbero anche i numeri di telefono delle vittime. Sembra che alcuni clienti coinvolti abbiano ricevuto delle continue telefonate da parte di un finto servizio di assistenza Dell che chiedeva loro di installare software, potenzialmente pericolosi, o di procedere con dei pagamenti in denaro.
A tal proposito, è importante fare attenzione se si ricevono telefonate sospette da parte di Dell. In questi casi il consiglio è quello di interrompere subito la chiamata e chiedere assistenza all’azienda tramite i suoi canali ufficiali.