Da quanto sembra, il Samsung Galaxy S24 FE è ormai alle porte, veniamo ad ipotizzare ciò grazie ai primi dettagli tecnici che sembrano confermare questa ipotesi. Oggi vogliamo parlarvi di un nuovo leak, quest’ultimo ci suggerisce che Samsung si concentrerà molto di più sullo smartphone midrange della linea S24, rispetto a tutti i progetti partoriti dalla casa di produzione coreana. La vera notizia infatti riguarda l’S24 FE, che molto probabilmente avrà un SoC esclusivo.
Le fonti principali che hanno riportato la notizia sono il leaker Kro su X e il portale WCCFTech. Kro, in particolare, spiega che “l’Exynos 2400+ è il nuovo chip di Samsung, il quale sarà implementato sul nuovo Galaxy S24 FE e che dovrebbe avere dei miglioramenti di yield e di efficienza energetica compresi tra il 5% e il 10%. Per chi non lo ricordasse, il chip Exynos 2400 dei Galaxy S24 non si trova su tutti gli smartphone della lineup, ma solo su Samsung Galaxy S24 e S24 Plus, per giunta solo in alcuni mercati. Infine veniamo a sapere che Il marketing lo chiamerà Exynos 2400+ per ragioni promozionali.
Ecco i motivi che hanno portato alla realizzazione del nuovo chip del S24 FE
Siamo davanti ad una vera e propria rivoluzione dell’azienda di Suwon, perché se l’indiscrezione fosse confermata, si tratterebbe del primo caso in cui Samsung svilupperà un chip esclusivo per gli smartphone “FE”, dopo che sia il Galaxy S23 FE che il Galaxy S21 FE hanno adottato delle soluzioni hardware molto simili a quelle del modello base della propria stessa linea. In aggiunta, si tratterebbe anche del primo caso di un dispositivo FE con un SoC migliore di quello delle sue controparti vanilla e Plus, non dal punto di vista delle performance, ma da quello energetico.
Continuando a leggere il post di Kro, è possibile ipotizzare la vera ragione dietro alla realizzazione del nuovo chip, ossia un cambio del processo produttivo dell’azienda, la quale avrebbe deciso di passare ad un processo di lavoro che garantisce uno yield più elevato. L’idea di base per Samsung è quella di arrivare ad avere una minore quantità di chip scartati per problemi produttivi, in modo anche da migliorare le performance energetiche dei chip stessi.