Nel mondo dell’informatica ovviamente una delle più grandi realtà è costituita da AMD, la nota azienda ha ritagliato una fetta del mercato davvero gigante negli ultimi anni grazie alle proprie CPU Zen, Dopo la quarta generazione arrivata da poco ovviamente si parla già della futura quinta generazione che porterà con sé dei miglioramenti davvero impressionanti sia dal punto di vista delle prestazioni sia dal punto di vista dell’intelligenza artificiale che girerà a bordo, secondo alcuni indiscrezioni recenti però si parla addirittura di un aumento dell’IPC del 40% rispetto alla generazione precedente.
Secondo il manager di Lenovo però i primi test interni hanno mostrato un guadagno del 10%, almeno sulla base dei test in single thread, dato sicuramente che andrà incontro al miglioramento grazie alle varie ottimizzazioni software che l’azienda porterà avanti prima del rilascio globale delle sue nuove CPU.
Per chi non lo sapesse l’IPC nell’architettura dei microprocessori costituisce il parametro istruzioni per ciclo, quest’ultimo indica il numero di istruzioni eseguite in un ciclo di clock da un microprocessore, di conseguenza è un diretto indicatore della potenza di calcolo
del processore preso in esame dal momento che è maggiore e questo valore maggiore è il numero di istruzioni eseguibile dal processore contemporaneamente durante il ciclo di clock.
Il dirigente Lenovo citato sopra ha anche dichiarato qualcosa di inaspettato e forse clamoroso, il supporto ai driver per Windows 10 verrà abbandonato da AMD con le APU Strinx Point, con l’attenzione della società che si sposterà completamente in favore di Windows 11 24H2, ecco la dichiarazione: “Da dove viene il 40%? Quello che ho visto è che Zen5 ha un aumento del 10% in IPC rispetto a Zen4. Nel test CR23 1T, l’aumento è stato superiore al 10%. Inoltre, gli appassionati di Win10 tengono presente che a partire da Strix Point, AMD non fornirà i driver Win10″.