Gli Stati Uniti hanno inasprito il ban contro Huawei impedendo ai propri chipmaker di vendere tecnologia all’azienda cinese. Colossi come Qualcomm e Intel hanno dovuto adeguarsi immediatamente alla normative imposte dal proprio Governo.
Ne consegue che, in un recente documento finanziario, Qualcomm ha dichiarato di non aspettarsi alcun ricavo legato a Huawei a partire dal 2024 in poi. Entrando maggiormente nello specifico, il colosso tecnologico non può più commerciare con l’azienda cinese i prodotti integrati 4G e alcuni prodotti a circuito integrato.
Tra i vari dispositivi sono inclusi anche i dispositivi legati al WiFi. A questo ulteriore divieto si aggiungono anche i chip 5G banditi nel 2019 e la necessità di una licenza specifica per commerciare con Huawei introdotta nel 2020. Considerando tutti questi limiti, la situazione diventa ancora più restrittiva per Huawei.
Gli USA hanno sancito un nuovo blocco commerciale contro Huawei limitando i rapporti commerciali tra l’azienda cinese e i chipmaker Qualcomm e Intel
Di fatto, Qualcomm non può più vendere a Huawei i System-on-Chip destinati al mercato smartphone. Considerando che questo è il principale prodotto del chipmaker americano, ogni futuro rapporto commerciale tra le due aziende sembra essere destinato a saltare.
L’inasprimento del ban ha colpito anche Intel e i suoi prodotti destinati all’elettronica di consumo. Come indicato dalla normativa USA, l’azienda americana non potrà più commerciale alcuni articoli legati al settore consumer.
Sebbene non venga specificato, possiamo immaginare che l’azienda non fornirà più i processori per i laptop di Huawei. Tuttavia, il settore enterprise non dovrebbe essere intaccato, quindi i rapporti commerciali potrebbero continuare per tutto ciò che riguarda i server aziendali e i data center.
Il Ministero degli Esteri Cinese si sia fortemente opposto a questa decisione. Gli esponenti del Governo hanno affermato che gli Stati Uniti stanno distorcendo il concetto di sicurezza nazionale e stanno abusando della propria posizione per contrastare le aziende cinesi.