Matteo Salvini ha rilasciato alcune dichiarazioni controverse che hanno indispettito Adolfo Urso che gli ha risposto per le rime. La “polemica” scatenata si basa sugli incentivi auto del 2024. Secondo il leader della Lega quest’ultimi sono destinati in larga parte all’industria cinese.
La risposta di Urso è stata riportata online dell’ANSA. Secondo quanto dichiarato dal ministro il Piano Incentivi è stato sottoscritto anche da Salvini. Inoltre, considerando i dati relativi agli incentivi dello scorso anno è evidente che solo una parte del denaro è stato riversato all’acquisto di auto cinesi. Si tratta infatti di un esiguo 2%.
Salvini contro gli incentivi auto e Urso controbatte
Sembra dunque che Matteo Salvini abbia criticato un provvedimento che, in teoria, ha approvato anche lui con il proprio Ministero delle Infrastrutture. Eppure, il Ministro ha ampiamente criticato il sistema degli incentivi che sono stati da lui definiti come un vero e proprio “suicidio assistito” per tutta la filiera in Italia. Suddetta opinione è scaturita dall’idea che a trarne vantaggio siano solo le aziende asiatiche. Nel processo non sono incluse aziende come Stellantis, in primis Fiat.
Secondo quanto Urso ha dichiarato, invece, i nuovi incentivi auto per il 2024 possono essere un’opportunità imperdibile per Stellantis che rappresenta l’unica azienda automobilistica nella nostra Penisola. In questo modo l’azienda potrebbe avere la possibilità di investire ulteriormente ed aumentare la produzione di automobili in Italia.
Nei piani del Governo, i nuovi incentivi auto 2024 servono soprattutto per rottamare vecchi veicoli inquinanti e fornendo alle famiglie che ne hanno bisogno aiuti sostanziali grazie ai bonus extra previsti per tutti coloro che presentano un ISEE inferiore ai 30.000 euro. Gli incentivi dovrebbero partire intorno alla fine di maggio e l’inizio di giugno. Per conoscere tutte le soglie per gli incentivi in partenza è possibile visitare gli appositi portali dedicati.
Dunque, la discussione tra Salvini e Urso si basa su una serie di botta e risposta relativi agli incentivi auto. Molti hanno ipotizzato che la condanna del Ministro delle Infrastrutture sia solo una strategia derivante dalle elezioni per cui è candidato.