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Idroelettrico: l’acqua è ormai superflua, ecco il motivo

Al giorno d’oggi c’è sempre di più la corsa verso l’innovazione e la scoperta di un energia più pulita che offra potenza e pulizia. Fino ad adesso sono tante le idee e proposte che sono effettuate ma anche abilitate, cosa che non è minimamente da sottovalutare.  Una fra queste che ha anche preso molta importanza è l’idroelettrico, il quale potrebbe evitare anche l’utilizzo dell’acqua.

Tanti anche come detto prima sono i cambiamenti effettuati per migliorare le possibilità di ricavare energia, e il non utilizzo dell’acqua che potrebbero aprire una nuova finestra.

 

Idroelettrico, e l’acqua?

Ad oggi è ancora molto difficile allontanarsi dai combustibili fossili, i quali regalano molta energia per le attività che ne richiedono molta, liberando però molta anidride carbonica nell’aria. Anche se c’è una vasta e ampia scelta tra le energie green è ancora difficile arrivare e ottenere la stessa quantità di energia. Nella categorie di energie fossili ne rientrano l’industria pesante e le varie attività minerarie.

La sfida relativa alla riduzione di queste emissioni è stata presa in carico da Sibelco e RheEnergise. Una società che si occupa di attività mineraria, mentre l’altra è una azienda britannica che si occupa di stoccaggio di energia a lunga durata.

 

Un nuovo fluido?

Notizia molto interessante per il futuro dell’idroelettrico è sicuramente che RheEnergise ha con il tempo brevettato un fluido non corrosivo ricco di minerali, anche denominato R19. Il quale è molto rispettoso verso l’ambiente e allo stesso tempo può fornire delle prestazioni di maggiore vantaggio rispetto l’acqua, sempre in ambito energetico.

Per questo la sua densità permette di sfruttare al meglio i pendii collinari, i quali non devono subire dei dislivelli elevati. Usati spesso nei tradizionali sistemi idroelettrici. Il quale permette di far funzionare questi sistemi ad una altezza di 200 metri.

Nel momento del bisogno R19 viene fatto defluire dalla collina, mettendo così in azione le turbine di generazione, dando come risultato dell’energia pulita e restituendo alla rete l’elettricità utilizzata.

Questo sistema denominato HD Hydro dovrà in seguito essere messo alla prova secondo delle condizioni reali presso la cava nel Devon, la quale sarà messa in azione entro settembre 2024.

L’impatto ambientale provocato da questo sistema idroelettrico è molto meno inquinante delle normalissime centrali. Soprattutto anche grazie ai serbatoi posizionati sotto il suolo che lo lasciano perfettamente intatto.

Adesso manca solamente di avvicinare questo sistema a impianti FER eolici e fotovoltaici, aumentando la potenza di accumulo.

 

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Pubblicato da
Gabriele Palmieri