La tecnologia come si sa non si ferma mai arrivando a produrre dispositivi dalle grandi capacità e potenzialità come le ultime uscite nel mercato. Siamo arrivati a sfornare e a creare dispositivi completamente autonomi che quasi simulano un cervello umano. Se sapevamo cosa poteva succedere oggi nel passato sicuramente non ci avremmo creduto. Uno di questi dispositivi è il Rabbit R1.
Dispositivo di ultima generazione che però ultimamente sta ritrovando dei riscontri accompagnati da molti dubbi.
Intanto cominciamo con una breve introduzione di questo dispositivo per chi non ha avuto ancora la fortuna di conoscerlo. Il Rabbit R1 è un dispositivo AI autonomo creato e pensato da una startup che lavora nell’ambiente dell’intelligenza artificiale. Esso è la prova e conferma del grande passo di tecnologia e innovazione che si sentono pronte per andare a sostituire gli smartphone.
Recentemente iFixit, gruppo davvero esperto nelle riparazioni si è cimentato nel ispezionare il Rabbit R1 e un dispositivo molto simile a quest’ultimo ovvero Humane AI Pin
. Il team ha alzato dei dubbi proponendo che questi prodotti potevano essere semplicemente delle app piuttosto che dispositivi costosi.Aggiungendo che sia Rabbit R1 che AI Pin ritrovano molta difficoltà nella riparazione. Infatti, sempre iFixit aggiunge che l’accesso alle batterie davvero piccole sia davvero difficile e che per compiere questa operazione serva rimuovere i pannelli posteriori che sono incollati.
Nel video dello stesso team gli altri elementi che iFixit ci mostra sono gli elementi della fotocamera, la relativa rotella di input e la scheda madre. Invece nell’AI Pin si può analizzare l’autoparlante, il sensore di prossimità, il meccanismo di ricarica, il proiettore laser e la scheda madre.
Quindi per questi dispositivi il dubbio rimane sempre alzato visto anche la grande spinta all’innovazione e il discostamento dal normale cellulare. Le principali testate giornalistiche hanno bocciato i due dispositivi, i quali sicuramente avranno molti progressi da fare.