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AI: il supercomputer più veloce al mondo è l’Intel Aurora

Un nuovo record è stato conquistato dal supercomputer Intel Aurora, il quale ha totalizzato una potenza di calcolo a doppia precisione di 1012 exaflop all’interno del test LINPACK. Si tratta di un passo avanti eccezionale rispetto a quanto registrato a novembre: in quel caso il sistema, che si basa su 21.248 processori Intel Xeon, aveva totalizzato un punteggio di 585 petaflop.

Ricordiamo che al suo interno ci sono anche 63.744 unità grafiche Intel Data Center GPU Max.

Come è aumentato il risultato del supercomputer Intel Aurora

La capacità di calcolo di Aurora è aumentata grazie all’aumento dei nodi attivi all’interno del sistema. Inizialmente questi erano circa il 50% mentre ora sono circa l’87%. L’obiettivo ovviamente è cercare di arrivare al 100% ma bisognerà affrontare svariate problematiche per riuscire ad abbattere surriscaldamento ed instabilità di rete.

Il raggiungimento della soglia dell’exascale da parte del supercomputer Aurora segna un passo significativo verso nuove scoperte scientifiche. Dai fenomeni climatici ai misteri dell’universo, i supercomputer svolgono un ruolo fondamentale nel fornire orientamento per risolvere i problemi scientifici più cruciali

“. Questo è quanto dichiarato da Ogi Brkic, vice presidente e general manager delle soluzioni AI per i data center presso Intel.

Dal comunicato ufficiale di Intel emerge invece che ci sarà bisogno di effettuare un benchmark AI Mixed Precision per la GPU Intel di nuova generazione:

L’eventuale successo del benchmark AI mixed-precision sarà determinante per la nuova generazione di GPU Intel per AI e HPC, conosciuta come Falcon Shores. Questa GPU sfrutterà l’architettura avanzata Intel Xe e le tecnologie di punta di Intel Gaudi, offrendo un’interfaccia di programmazione integrata“.

In questo momento le barriere della potenza exascale sono state superate unicamente dai supercomputer Aurora e Frontier, tenendo conto della nuova TOP500. Al terzo gradino del podio c’è Eagle di Microsoft, con prestazioni nettamente inferiori grazie ad un totale di “soli” 561 petaflop.

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Pubblicato da
Felice Galluccio