Queste figure si possono ritrovare nel nuovo capitolo di Prince of Persia di Ubisoft. Gioco incentrato perlopiù sull’antieroe Sargon che si rivelerà essere il salvatore della Persia. Tuttavia, l’enigma di antiche figure, quali il bue, il leone e l’aquila, ha sempre affascinato gli studiosi per secoli. Ed un nuovo studio di Martin Worthington, esperto di storia antica, getta nuova luce su questi misteri.
Sargon di Akkad, conosciuto come il “re legittimo”, è stato una figura monumentale dell’antichità. Fondatore dell’impero accadico, ha plasmato la storia della regione con conquiste, riforme e opere senza precedenti. Il suo nome sarà spesso ricorrente attraverso i secoli, incarnando un’immortalità desiderata anche dai suoi successori. Ed il linguista Martin Worthington ha gettato nuova luce sugli enigmi che lo riguardano, analizzando templi e opere pubbliche risalenti al 700 a.C.. Costruiti quindi durante il regno di Sargon II, che ha ereditato il nome e il prestigio proprio dal leggendario Sargon di Akkad.
Le sue scoperte offrono una chiave per comprendere non solo l’arte antica, ma anche la mentalità e le aspirazioni di questi popoli. Infatti, come riportato sulla rivista Bulletin of the American Schools of Oriental Research, Worthington ha dimostrato che le figure zoomorfe rappresentano le lettere del nome assiro “Sargon”. Suggerendo che queste antiche civiltà abbiano voluto immortalare il loro grande sovrano nei cieli. Oltre a rivelare il significato degli antichi simboli, Worthington ha proposto che ciascuno di essi rappresenti una costellazione, collegando così la storia terrena anche alla volta celeste.