Nonostante in molti siano a lavoro per la produzione di batterie per auto elettriche, esiste ancora un unico leader nel settore secondo i dati di mercato. Ebbene, ritroviamo ancora una volta il dominio delle aziende asiatiche con la CATL al primo posto. I dati presi in considerazione fanno riferimento al primo trimestre di quest’anno e sono stati condivisi nel report di SNE Research.
Nei primi tre mesi del 2024 la domanda delle batterie in totale ha raggiunto i 158,8 GWh. Rispetto al medesimo periodo del 2023 si è registrata una crescita del 22%, con valori nettamente differenti. La CATL ha mantenuto la sua posizione al top tra le società con una quota di mercato del 37,9%. Essa ha donato una fornitura totale di batterie pari a 60,1 GWh. L’azienda cinese continua quindi ad essere la principale fornitrice di questa componente così essenziale per le vetture elettriche per molte case automobilistiche. Il suo potere è dato anche dal fatto che anche società internazionali ci si affidano e non solo quelle in Cina.
La classifica dei venditori migliori di batterie per auto di inizio anno
BYD ha conquistato il secondo posto con una domanda totale di batterie pari a 22,7 GWh. La società, sempre di origine cinese, ha segato un incremento del 11,9% e una quota di mercato del 14,3%. LG Energy Solution invece si è classificata al terzo posto. La domanda in tal caso è pari a 21,7 GWh e la quota di mercato al 13,6%. Il suo successo è dovuto alle vendite di modelli di auto elettriche famose come come Tesla Model 3/Y, Ford Mustang Mach-E e Hyundai IONIQ 6.
In quarta posizione troviamo invece la Panasonic. A differenza delle precedenti, questa società ha registrato un calo del 12,6% rispetto allo scorso anno. Samsung SDI continua piazzandosi al quinto posto, evidenziando una crescita del 36,3% tramite le vendite di auto come la BMW i4/5/i7, l’Audi PHEV in Europa e la Rivian R1T/R1S in Nord America. La classifica dunque è una conferma del dominio delle aziende asiatiche nel mercato delle batterie per auto elettriche e di una loro crescita. Anche se l’Europa sta cercando duramente con vari sforzi di ridurre la sua dipendenza dai fornitori cinesi, resta ancora molto lavoro per raggiungere questo obiettivo.