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Rinvenuta una parte della statua di Ramesse II dopo 94 anni

La ritrovata metà superiore della statua del faraone egizio Ramesse II è un’epocale scoperta archeologica, resa possibile grazie al meticoloso lavoro congiunto di archeologi egiziani e americani dell’Università del Colorado Boulder, in collaborazione con il Ministero del Turismo egiziano. Questo importante ritrovamento avviene dopo ben 94 anni dalla scoperta della parte inferiore della statua, conferendo un senso di completezza e significato alla ricerca archeologica condotta nel sito di Hermopolis, oggi el-Ashmunin.

L’area di Hermopolis, situata a circa 240 chilometri a sud del Cairo, ha rappresentato un terreno fertile per la scoperta di importanti reperti legati alla storia dell’antico Egitto. La presenza della statua di Ramesse II, uno dei più illustri sovrani dell’antico Egitto, aggiunge un altro capitolo alla nostra comprensione di questa straordinaria civiltà.

Il coinvolgimento del Ministero del Turismo egiziano testimonia l’importanza attribuita dal governo egiziano alla conservazione e alla promozione del patrimonio culturale del paese. Ogni dettaglio emerso da questa scoperta, anche se riguardante un’entità come lo scriba del faraone, è fondamentale per arricchire il quadro della vita e della società durante il regno di Ramesse II.

La storia della statua

La figura di Ramesse II, conosciuto anche come Ramesse il Grande, è uno dei pilastri della storia dell’antico Egitto

, regnando sulla Valle del Nilo e sull’ampio Impero Egizio per un incredibile periodo di tempo, dal 1279 al 1213 a.C. Questo lo colloca tra i faraoni più longevi della storia egiziana. La recente scoperta della parte superiore della sua imponente statua, alta circa 3,8 metri e ritraente il faraone seduto, è un contributo straordinario alla nostra comprensione di questa figura storica.

La statua completa, una volta ricomposta, si stima possa raggiungere un’imponente altezza di 7 metri, simbolo tangibile del grande potere e della maestà associati al regno di Ramesses II. Realizzata in calcare, la statua è riccamente decorata con iscrizioni geroglifiche sul dorso, che celebrano le gesta e le imprese del faraone.

Il sito di Hermopolis è stato scelto come luogo di scavo per la sua rilevanza nel Nuovo Regno, un periodo di grande splendore per l’Impero Egizio che si estendeva fino all’era romana. Oltre alla statua stessa, gli scavi hanno portato alla luce interessanti tracce di antichi pigmenti blu e gialli, il cui studio potrebbe fornire ulteriori dettagli sulla tecnica e sulla creazione artistica impiegata nella realizzazione della statua stessa.

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Pubblicato da
Aurelio Trotto