Nel dettaglio non è ancora ben preciso come funzionerà suddetto sistema. Ciò che è stato reso noto fino ad ora è che SynthID interesserà tutti i contenuti che vengono realizzati con gli strumenti di Google, anche quelli che sono stati appena presentati.
Lo strumento era stato svelato già lo scorso anno e il suo scopo era quello di marcare le immagini generate con l’AI. I watermark sono impercettibili all’occhio
umano, ma consentono a tutti gli strumenti di rilevamento automatico di identificare il contenuto prodotto dall’intelligenza artificiale.Questo tipo di interventi sono diventati necessari se si considera la larga diffusione dell’AI e i contenuti realizzati che risultano essere sempre più realistici. In questo contesto è fondamentale imporre una maggiore trasparenza per contrastare le fake news. Dunque, i watermark digitali sono un primo passo importante per realizzare questo scenario.
Google non è la sola azienda ad impegnarsi in tal senso. Anche OpenAI, Meta e TikTok stanno lavorando per implementare soluzioni simili per garantire la tracciabilità dei contenuti AI sulle proprie piattaforme.
Al momento, l’efficacia dei watermark è ancora in discussione. In tanti credono che sia facile eludere questo sistema di protezione. Nonostante suddetti dubbi, l’iniziativa di Google rappresenta un passo avanti importante per regolare l’uso dell’intelligenza artificiale e la diffusione dei contenuti da questa generati.