La decisione del governo degli Stati Uniti di aumentare i dazi sulle auto elettriche cinesi dal 25% al 100% ha scatenato un dibattito internazionale importante. Anche gli esponenti del governo italiano vi hanno preso parte dati i possibili impatti globali di tale azione. Il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso ha espresso il suo parere sulla decisione evidenziando come vi sia la forte probabilità che anche l’Europa adotti presto delle misure simili per la produzione di auto elettriche nei Paesi UE.
Secondo Urso, l’Europa potrebbe infatti seguire l’esempio degli Stati Uniti per proteggere le proprie industrie. L’incremento dei dazi americani non riguarda solo le auto elettriche cinesi, a quanto pare, ma anche la produzione di tecnologie green. Urso sostiene che sta ora all’Europa proteggere la sua produzione nazionale, considerando che l’aumento delle barriere commerciali imposte dagli Stati Uniti. Il timore è che con l’azione del governo USA ci potrebbe essere potrebbe una sovrapproduzione cinese verso il mercato europeo.
Cosa succederà al settore auto elettriche dopo le elezioni di giugno?
Per il Ministro ora o ben presto lo sarà tutto nelle mani del Parlamento Europeo, che sarà costituito dopo le elezioni di giugno. La questione dei dazi sulle auto elettriche cinesi diventerà probabilmente un argomento centrale nel dibattito politico proprio per le imminenti elezioni. Il Ministro Urso ha anche ribadito la necessità di portare in Italia una seconda casa automobilistica per sostenere il settore delle vetture ecosostenibile. Il governo italiano pare sia effettivamente impegnato nel discutere con diverse case automobilistiche, principalmente cinesi, per valutare possibili investimenti nel paese.
La decisione degli Stati Uniti di aumentare i dazi sulle auto elettriche cinesi ha suscitato preoccupazione e reazioni in tutto il mondo. Il dibattito sulle politiche commerciali e sulle strategie di protezione dell’industria nazionale diventerà sempre più cocente man mano che la data x delle elezioni di giugno si avvicina. La discussione su investimenti nel settore automobilistico italiano potrebbe diventare ancora più urgente dopo questi sviluppi.