Stanno trapelando le prime informazioni relative al nuovo iPad Pro di Apple. A tal proposito, in molti in rete, si sono chiesti, data la sottigliezza del dispositivo, se quest’ultimo possa ripetere il caso “bendgate”.
I dubbi hanno origine nel 2018, quando Apple aveva avviato le spedizioni dei suoi iPad Pro. Questi presentavano una leggerissima piega in alluminio nel loro telaio. Questa era attribuita ad un effetto collaterale del processo stesso di produzione. Eppure, la questione finì in rete e molti accusarono l’azienda di Cupertino di aver progettato dei dispositivi in grado di piegarsi più facilmente.
Apple risponde ai dubbi sui nuovi iPad Pro
Considerando quanto successo, l’azienda è intervenuta in prima persona per evitare il presentarsi di polemiche e casi bendgate 2. John Ternus, senior VP of hardware engineering, ha dichiarato che in fase di progettazione dei nuovi dispositivi, Apple ha aggiunto un nuovo “cofano” protettivo sulla scheda logica principale. Questa contribuisce alla dissipazione del calore e non solo. Infatti, sarà in grado anche di creare efficacemente una sorta di nervatura centrale. Quest’ultima attraversa tutto il dispositivo ed agisce per migliorare la rigidità dei prodotti in modo esponenziale.
Il presentarsi di suddette dichiarazioni, per ovvie ragioni, non impedirà che gli YouTuber effettuino i classici bend test sui nuovi iPad Pro di Apple. È però innegabile che la controindicazione presentata dall’azienda di Cupertino contribuirà a rendere i suoi tablet ancora più resistenti rispetto ai loro predecessori.
Oltre suddette novità appena presentate è importante ricordare che i nuovi dispositivi Apple offrono una serie di funzioni davvero interessanti per tutti gli utenti. L’unione di questi dettagli rendono gli iPad Pro dei tablet davvero unici che garantiscono a chi li usa un’esperienza sempre più ricca e completa. D’altronde, Apple ha da sempre dimostrato l’intenzione di migliorare sempre di più i dispositivi offerti al pubblico guadagnandosi le prime posizioni tra i produttori tecno a livello mondiale.