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Sony contro l’IA: chi ha il controllo sulla musica del futuro?

L’innovazione tecnologica incontra il settore musicale, con Sony e le altre aziende pronte a battersi per i propri diritti

L’industria della musica sta vivendo tempi interessanti grazie all’avvento dell’intelligenza artificiale. Recentemente, Sony Music Group ha mandato una sorta di memo a più di 700 aziende coinvolte nello sviluppo di tecnologie AI e piattaforme di streaming. Il messaggio era chiaro: “Niente contenuti nostri senza permesso“.

 

Sony e la lotta per i diritti del copyright

Secondo quanto riportato da Bloomberg, Sony ha espresso preoccupazione riguardo all’uso “non autorizzato” dei suoi contenuti. Questo includerebbe musica, testi, copertine di album e metadati, che vengono utilizzati per sviluppare sistemi di intelligenza artificiale. La preoccupazione principale è che questo possa ledere i diritti della società e degli artisti.

Questo avvertimento arriva in un momento in cui l’intelligenza artificiale sta diventando sempre più brava a generare contenuti complessi come musica, immagini e video. Ma la questione del copyright è solo uno dei tanti problemi che le case discografiche devono affrontare in questo nuovo panorama tecnologico.

Sony non è l’unica ad affrontare queste sfide. Anche la Universal Music ha recentemente affrontato una controversia simile

, denunciando Anthropic per presunte violazioni di copyright legate al suo modello di intelligenza artificiale chiamato Claude. E poi c’è il conflitto tra Universal Music e TikTok, che solleva domande riguardo alla promozione della musica generata dall’IA sulle piattaforme di streaming.

 

Tra etica e innovazione, uno sguardo al futuro

Ma non è tutto negativo. C’è anche spazio per la collaborazione. TikTok ha recentemente stretto un nuovo accordo con la Universal Music, impegnandosi a lavorare insieme per proteggere gli artisti e i diritti d’autore nel mondo dell’intelligenza artificiale.

Ma la storia non finisce qui. C’è anche il caso della startup Lovo, che si è trovata al centro di una controversia legale per aver utilizzato le voci di attori famosi nei suoi sistemi di linguaggio basati sull’IA senza autorizzazione. Questi casi dimostrano quanto sia complesso il quadro legale e etico che emerge dall’uso dell’IA nel mondo dell’intrattenimento.

In sostanza, l’introduzione dell’IA sta cambiando il gioco nell’industria della musica. Ma mentre offre nuove opportunità creative, è importante trovare un equilibrio tra l’innovazione e la protezione dei diritti degli artisti. Solo così l’industria potrà prosperare in questo nuovo panorama digitale.

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Pubblicato da
Margherita Zichella