Tra le due, sicuramente, la novità indirizzata agli sviluppatori che in questo modo potranno permettere alle loro app di accedere a circa 600milioni di dispositivi collegati alla piattaforma e alle sue automazioni. Questo sia su Android che iOS.
Merito dell’apertura è delle nuove API Home. Quest’ultime possono accedere a tutti i dispositivi Matter o comunque Google Home, come ad esempio, Nest Learning Thermostat, che non supporta ancora Matter. Nello specifico, suddetta soluzione, permettere alle applicazioni di controllare e gestire i dispositivi. Inoltre, offre la possibilità di sfruttare le automazioni della piattaforma. Tra queste, ad esempio, il movimento, il cambio di modalità di un apparecchio o anche la modalità “A casa e Fuori” di Google. Quest’ultima utilizza diversi segnali per poter determinare se gli abitanti sono in casa.
Le API Home sono già disponibili per i partner di accesso anticipato dell’azienda di Mountain View che in questi giorni ha aperto una lista d’attesa per qualsiasi sviluppatore. Sembra dunque che le prime app con API Home potrebbero arrivare sul Play Store e l’App Store in autunno. L’accesso non sarà limitato solo agli sviluppatori di applicazioni per la smart home.
A tal proposito, Matt Van Der Staay, direttore tecnico di Google Home, ha affermato che le API Home potrebbero essere utilizzate anche per collegare dispositivi domestici intelligenti a diverse applicazioni, tra cui quelle di fitness. Ad esempio, potrebbe essere creata un’app che permetta di gestire ogni aspetto della smart home. Dunque, gli sviluppatori potranno usare le API per accedere e controllare ogni tipo di dispositivo in grado di funzionare con il nuovo standard
per la casa intelligente Matter.Tutte le applicazioni che utilizzano le API Home avranno bisogno di un hub Google per poter controllare localmente i dispositivi Matter. Per questo motivo l’azienda di Mountain View ha annunciato l’espansione della sua infrastruttura, trasformando i dispositivi GoogleTV in hub Google Home e controller Matter.
Dunque, nel corso dell’anno i Chromecast e alcune TV con GoogleTV e Android 14 (o superiore), insieme a diversi televisori LG verranno aggiornati per poter diventare hub Google Home. E non è tutto. Verranno anche aggiornati tutti gli hub domestici già esistenti. Come, ad esempio, Nest Hub di seconda generazione, Nest Hub e Google Wi-Fi. Questo sarà possibile con una nuova funzione denominata Home runtime.
Secondo quanto riportato da Kattukaran, suddetta novità permetterà agli hub di avviare i comandi grazie all’uso di qualsiasi app creata con le API Home al dispositivo Matter. Questo sistema porterà ad una serie di miglioramenti significativi della latenza.