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Neuralink, l’azienda fondata da Elon Musk specializzata in interfacce cervello-computer, ha riscontrato un malfunzionamento nel primo chip cerebrale impiantato su un umano. Secondo un post pubblicato sul blog ufficiale dell’azienda, alcuni dei filamenti utilizzati per monitorare l’attività neuronale si sono disallineati dalla loro posizione originale all’interno del cervello del paziente. Le cause di questo spostamento non sono ancora chiare, e il numero di filamenti coinvolti, così come le ripercussioni sulla sicurezza del paziente, sono ancora oggetto di indagine. 

Il problema è stato rilevato alla fine di febbraio, ma è stato reso noto solo recentemente, dopo che il Wall Street Journal ha riportato la notizia, costringendo Neuralink a confermare l’accaduto. Il blog dell’azienda specifica che, sebbene l’impianto avesse già presentato problemi, il paziente ha comunque potuto muovere il cursore del computer con il pensiero e persino giocare a Civilization, come dimostrato in un video pubblicato a metà marzo. 

 

Neuralink: problemi nel primo impianto umano

I filamenti, più sottili di un capello umano, vengono inseriti nel cervello tramite un robot chirurgico proprietario, con l’obiettivo di posizionarli vicino alle aree di interesse per registrare i segnali elettrici cerebrali. Tuttavia, uno degli scenari considerati per il disallineamento dei filamenti è la presenza di aria intrappolata all’interno del cranio post-intervento, una condizione nota come pneumocefalo. 

Nonostante lo spostamento dei filamenti abbia ridotto la velocità di trasmissione dei dati, Neuralink è riuscita a compensare parzialmente la perdita modificando l’algoritmo di decodifica dei segnali neurali. Queste modifiche hanno migliorato la sensibilità dell’impianto ai segnali neuronali e ottimizzato la traduzione di questi segnali in movimenti del cursore. 

Neuralink ha dichiarato che la situazione del paziente è stabile e non ci sono stati rischi che richiedessero una nuova operazione. Nonostante l’imprevisto, l’azienda ha in programma di effettuare altri due impianti nei prossimi mesi, con l’obiettivo di raggiungere un totale di dieci impianti entro la fine dell’anno. 

 

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