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WhatsApp: la terribile truffa Booking è tornata a colpire

Un binomio che da molto tempo tormenta tutti gli utenti e senza alcun dubbio quello costituito da Internet e le truffe, gli attacchi fraudolenti online sono infatti all’ordine del giorno e cercano di colpire il maggior numero di utenti possibile nel tentativo di sottrarre loro informazioni sensibili o peggio ancora direttamente del denaro.

Quella di cui vi parliamo oggi è una truffa online che sfrutta una delle piattaforme messaggistica più utilizzate in tutto il pianeta, stiamo parlando di WhatsApp, la quale viene sfruttata indebitamente da parte di malintenzionati che si spacciano per Booking.com nel tentativo di ingannare gli utenti portandoli a compiere azioni dannose per loro stessi.

 

La falsa valutazione

La Truffa in questione esordisce con un messaggio in arrivo da un numero con un prefisso straniero, quest’ultimo recita: “Abbiamo bisogno di qualcuno che valuti le prenotazioni alberghiere. Pagheremo 200-1000 euro. Tutto quello che devi fare è valutare o mettere mi piace all’hotel su Booking.com

“.

Peccato che in tutto ciò booking non c’entri assolutamente nulla e si tratti solo di un tentativo di estorcere dati sensibili alla vittima, all’interno del corpo testo infatti poi viene chiesto di rispondere utilizzando dei caratteri particolari, procedura che sicuramente vi porterà poi a dover comunicare ulteriori informazioni, il consiglio da seguire è molto semplice, bloccate il contatto che vi ha contattato e magari segnalatelo a WhatsApp che vi chiederà di conseguenza di poter analizzare i messaggi scambiati per poter prendere i provvedimenti adeguati.

Prestate molta attenzione a questa tipologia di truffa dal momento che non è la prima volta che tramite WhatsApp vengono diffusi dei falsi messaggi spacciati come comunicazioni ufficiali da parte di piattaforme conosciute e autorevoli, avere un occhio scettico e mal dato e senza alcun dubbio indispensabile per evitare di cascarci in pieno, soprattutto non comunicate con leggerezza i vostri dati personali a nessuno.

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Pubblicato da
Eduardo Bleve