In una mossa che promette di accelerare il progresso nel campo del calcolo quantistico, gli scienziati cinesi hanno raggiunto un traguardo significativo con lo sviluppo di “Xiaohong”, un chip quantistico da 504 qubit che rappresenta il più grande mai realizzato in Cina. Questo innovativo chip sarà presto accessibile ai ricercatori di tutto il mondo attraverso una nuova piattaforma di cloud computing quantistico, aprendo le porte a nuove scoperte e applicazioni.
Progettato per migliorare la gestione e l’interazione dei qubit, le unità fondamentali dell’informazione quantistica, Xiaohong consentirà ai ricercatori di affrontare compiti sempre più complessi. Il chip è frutto degli sforzi congiunti del Centro per l’Eccellenza in Informazione Quantistica e Fisica Quantistica dell’Accademia Cinese delle Scienze (CAS) e della QuantumCTek, un’azienda leader nel settore del calcolo quantistico in Cina.
La QuantumCTek sarà la prima a ricevere il chip e collaborerà con il China Telecom Quantum Group per integrarlo in un nuovo potente computer quantistico. Questo sistema all’avanguardia sarà poi reso disponibile su una piattaforma di cloud computing sviluppata dal China Telecom Quantum Group, consentendo agli utenti di diversi settori di condurre ricerche in modo efficiente e di accelerare l’applicazione del calcolo quantistico in scenari reali.
Rivoluzione quantistica: il chip cinese da 504 qubit “Xiaohong” promette di accelerare la ricerca nel calcolo quantistico
Sebbene Xiaohong non sia destinato a competere direttamente con i chip più avanzati degli Stati Uniti, come il Quantum Condor da 1.121 qubit di IBM, gli scienziati sperano che l’accesso al chip tramite il cloud promuova lo sviluppo di sistemi di misurazione e controllo del calcolo quantistico su larga scala. Questi sistemi sono fondamentali per collegare i computer tradizionali ai computer quantistici e per gestire lo stato dei qubit, sfruttando fenomeni come l’entanglement quantistico per eseguire calcoli paralleli a velocità incredibili.
QuantumCTek utilizzerà Xiaohong per testare i propri sistemi di misurazione e controllo “kilo-qubit”, con l’obiettivo di migliorare significativamente le prestazioni complessive dei computer quantistici. Questo sviluppo segna un passo importante verso l’realizzazione del pieno potenziale del calcolo quantistico, aprendo la strada a progressi in campi come la crittografia, la simulazione di sistemi complessi e l’ottimizzazione di problemi di valore pratico.