INEOS Automotive continua a criticare la decisione dell’Unione Europea e del Regno Unito di vietare la vendita di auto a combustione entro il 2035. L’UE infatti punta all’adozione unica di veicoli elettrici. Il mese prossimo si terranno le nuove elezioni europee e c’è però chi pensa che la nuova maggioranza arrivi a rinviare tale stop, soprattutto dopo la visione di una crescita del mercato più lenta del previsto.
Lynn Calder, CEO di INEOS Automotive, intanto ha tenuto a ribadire la loro posizione nei confronti del piano. Una transizione totale ai veicoli elettrici, a suo parere, non avrà successo, anzi la miglior cosa per i governi sarebbe quella di adottare una strategia “multi-propulsore”. In questo modo non si verrebbero a creare delle imposizioni uniche governative e non si avrebbe l’obbligo di scegliere una determinata tecnologia, dando piuttosto delle opzioni.
INEOS critica, ma annuncia la sua prima auto elettrica modello fuoristrada
Calder non è l’unico leader dell’industria automobilistica a esprimere i propri dubbi sul piano del 2035. Lutz Meschke, direttore finanziario di Porsche, aveva già dichiarato a gennaio che il progetto di eliminazione delle auto a combustione dovrebbe essere riconsiderato e modificato. Dopo il rallentamento e le vendite sotto le previsioni, alcune case automobilistiche stanno infatti riconsiderando i loro obiettivi di elettrificazione, ma se il piano andasse avanti non sarebbe comunque facile rielaborare la propria strategia.
Nonostante le critiche, INEOS Automotive non è rimasta però con le mani in mano. L’azienda ha già annunciato anzi il suo primo fuoristrada elettrico, il Fusilier, disponibile anche in una versione con range extender. La scelta è dettata dalla necessità di eliminare l’ansia da autonomia, rendendo i veicoli elettrici più pratici in contesti dove l’autonomia limitata potrebbe rappresentare un problema, offrendo ai guidatori la loro versione. INEOS prevede anche di lanciare un Grenadier dotato di un sistema fuel cell a idrogeno entro il 2030, ma l’assenza di investimenti nelle strutture di ricarica potrebbe bloccare il progetto.