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Sharp: la concorrenza blocca la produzione dei pannelli LCD

Sembra essere arrivata la notizia ufficiale riguardo la chiusura dell’ultimo stabilimento in cui Sharp produceva pannelli LCD per TV in Giappone. Si tratta della fabbrica di Osaka e sarà ufficialmente convertita in data center. Inoltre, verrà affidata alla società ausiliaria Sakai Display Products Corp.

Con questa decisione, la società nipponica dice ufficialmente addio al mercato LCD. Nel mentre però mantiene attiva la produzione di display LCD di piccole e medie dimensioni per automotive ed anche per dispositivi dedicati alla realtà virtuale.

Sharp dice addio alla produzione di pannelli LCD

Dopo aver optato per questa nuova strategia ora l’azienda punta a rafforzare gli investimenti nel settore degli elettrodomestici e per i prodotti per l’ufficio. Ciò si concretizza con l’introduzione di tecnologie relative all’uso dell’intelligenza artificiale.

L’azienda è di proprietà di Hon Hai Precision Industry (Foxconn) e ha riportato dei risultati fiscali decisamente in calo. Suddetti dati sono stati registrati per il secondo anno di fila conducendo Sharp ad una perdita netta pari a circa 1miliardo di dollari

. La causa di questa situazione decisamente poco rassicurante è sicuramente la concorrenza, sempre più agguerrita concorrenza proposta dai produttori cinesi all’interno del settore.

Sharp ha dunque annunciato la chiusura del proprio business LCD, ma non è l’unico intervento attuato. Infatti, è arrivato anche l’annuncio relativo alla prossima uscita dell’azienda dal mercato dei semiconduttori.

Per quanto riguarda i pannelli OLED, l’impegno di Sharp resta ancora incerto. La produzione di quest’ultimi ha avuto inizio nel 2018 anche se poi ha subito diversi intoppi durante gli anni successivi. Quest’anno l’azienda ha mostrato al pubblico i primi prototipi dei display QDEL, ma si tratta di una tecnologia ancora “in corso”. Sarà necessario dunque attendere ancora un po’ per capire se Sharp avrà intenzione di riservare il proprio tempo e le proprie risorse ad una nicchia del mercato che risulta ancora marginale e potrebbe condurre a profitti poco elevati.

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Pubblicato da
Margareth Galletta