Secondo Lorenzo Borga de Il Foglio la notizia non è molto sensata considerando quanto possa essere deleterio per il mercato delle auto elettriche già caratterizzato da diverse difficoltà.
Il Foglio ha sottolineato che ogni anno lo Stato incassa all’incirca 40 milioni di euro da accise e iva sulla benzina, sul gasolio e GPL. Perdere questa entrata rappresenterebbe un colpo non indifferente. Il settore delle auto elettriche rappresenta un impatto ancora nullo. Infatti, secondo i dati ufficiali ACI (2023), in Italia c’erano poco meno di 24milioni di auto elettriche. Valore che diventa piuttosto piccolo se si considera che al momento i veicoli in circolazione al momento sono circa 54milioni
.Una situazione che i governi di tutto il mondo dovranno affrontare. Deve essere predisposto un cambiamento radicale quando si parla dei guadagni dai carburanti. Questo soprattutto se si considera che in Europa e nel Regno Unito, secondo l’agenzia internazionale dell’energia, mancheranno 32miliardi di dollari in 5 anni. Nel giro di 10 anni potrebbero diventare 64miliardi.
Secondo quanto riportato da Sky24 su questo argomento lo Stato incassa 5 euro su 100km percorsi con una vettura termica. Con le auto elettriche, invece, non si riesce ad arrivare ad un euro. Per garantire un incasso per il bilancio pubblico che sia equivalente le imposte sull’energia elettrica dovranno sestuplicare. Per questo motivo Borda insiste affermando che c’è un tempo per ogni cosa e questo non è il momento giusto per Italia per aumentare le imposte sulle colonnine di ricarica riservate al rifornimento delle auto elettriche.