Microsoft, di recente, ha svelato una nuova funzione per il suo sistema operativo Windows, denominata “Recall”. Cosa avvenuta durante una presentazione del CEO Satya Nadella. Questa innovativa funzionalità promette di registrare ogni attività svolta sul computer dell’utente, catturando screenshot di tutto ciò che viene visualizzato. Il concetto che sta alla base di questa novità è quello di creare una sorta di memoria fotografica completa delle interazioni digitali di un individuo. Ma questa caratteristica ha suscitato non poche opinioni contrastanti. Nonostante vi siano state molte rassicurazioni che hanno precisato che i dati raccolti rimarrebbero confinati ai dispositivi locali. Senza essere trasmessi a server esterni.
A tal proposito Elon Musk, noto per le sue opinioni schiette e spesso controverse, non ha tardato a esprimere il suo punto di vista sulla nuova funzionalità di Windows. L’imprenditore sudafricano ha paragonato la funzione “Recall” a un episodio della celebre serie distopica “Black Mirror“. Quest’ultima risulta essere particolarmente nota per le sue rappresentazioni inquietanti di un futuro tecnologico. La sua critica ha immediatamente attirato l’attenzione e ha generato un vivace dibattito tra gli utenti sui social media. Molti hanno espresso preoccupazioni simili. Dichiarando che questa innovazione potrebbe rappresentare un’invasione della privacy senza precedenti.
Nel frattempo, diverse persone hanno affermato di essere pronte ad abbandonare Windows in favore di sistemi operativi alternativi come Linux. Ciò proprio per evitare il rischio di essere monitorati costantemente. L’idea che ogni attività digitale possa essere registrata, anche se solo localmente, ha sollevato timori significativi riguardo alla sicurezza e alla riservatezza dei dati personali. Insomma le rassicurazioni fatte dall’ azienda sembra non siano bastate. La vicenda continua infatti a dividere l’opinione pubblica.
Alcuni individui, per esempio, vedono nelle nuove tecnologie un’opportunità per migliorare l’efficienza e la produttività. Altri invece temono le possibili implicazioni negative per la propria intimità. Tale dibattito pare ormai sia destinato a proseguire, non ci resta che vedere quali saranno le effettive conseguenze di questa “innovazione”.