Cosa succederebbe se improvvisamente i social network venissero vietati ad una cornice di pubblico in particolare? Questo è ciò che è lecito chiedersi oggi in quanto proprio i social sono finiti di nuovo nel mirino del governo in Italia. Secondo quanto riportato, dopo il tentativo andato a vuoto lo scorso anno, si sarebbe ripartiti con un nuovo disegno di legge bipartisan
presentato ufficialmente da Fdl al Senato e dal PD alla Camera.Stando a quanto previsto, potrebbe esserci l’obbligo dell’introduzione di una verifica dell’età degli utenti su tutte le piattaforme ma anche il divieto di utilizzo per tutti coloro che sono al di sotto dei 16 anni di età. La situazione cambierebbe in caso di consenso o di supervisione da parte di un tutore o un genitore. Ci sarebbe anche l’intenzione di abbassare la soglia ulteriormente fino a 15 anni, la stessa legge che praticamente ad oggi è già disponibile nello Utah.
Questo è quanto possibile leggere in corrispondenza dell’articolo 3 della bozza del nuovo decreto:
“I contratti stipulati da minori di 16 anni con i fornitori di servizi della società dell’informazione sono invalidi e non possono essere utilizzati come base legale per il trattamento dei dati personali“.
Secondo quanto specificato spetterebbe al fornitore stesso l’onere di provare che ogni contratto sia stato firmato da utenti con più di 16 anni di età o da minori di 16 anni ma con l’assistenza di coloro che ne esercitano la responsabilità genitoriale o ne sono tutori.
Potrebbe esserci inoltre una stretta ulteriore anche per i bambini che fin dalla tenera età vengono utilizzati per la promozione di servizi e prodotti. Niente più baby influencer dunque. Durante le prossime settimane potrebbero esserci aggiornamenti importanti in merito ad una questione che di certo non è per nulla di lieve entità.