Le tensioni nel commercio delle auto elettriche stanno raggiungendo livelli senza precedenti. Con un crescente confronto tra Pechino, Bruxelles e Washington. La decisione della Casa Bianca di alzare i dazi sulle automobili cinesi al 100% ha scatenato una serie di reazioni. Una delle più interessanti è sicuramente l’avvertimento di Carlos Tavares, CEO di Stellantis. Egli ha parlato dei possibili rischi che una tale escalation comporta. Sollevando preoccupazioni sull’impatto di simili misure restrittive sull’industria automobilistica occidentale. Mettendo in guardia sul fatto che potrebbero rivelarsi una vera e propria “trappola” per i paesi coinvolti.
Secondo il CEO, l’imposizione di nuovi dazi sulle auto cinesi potrebbe avere conseguenze disastrose sull’economia. In modo particolare sulla competitività delle aziende occidentali. L’aumento dell’inflazione nei paesi in cui verranno applicate queste tariffe rischia di compromettere gravemente le vendite e la produzione di auto. Il CEO di Stellantis ha così ribadito che l’introduzione di misure protezionistiche
potrebbe non essere la risposta adeguata. In quanto il mercato automobilistico sta già vivendo una fase di intensa concorrenza. Di conseguenza l’adozione di politiche restrittive rischierebbe di aggravare ulteriormente la situazione. Per esempio mettendo a repentaglio la competitività delle aziende. Ma soprattutto il benessere sociale. Con potenziali ripercussioni sul mercato del lavoro e sulla situazione economica generale.Da una prospettiva più ampia, l’analisi di Tavares solleva importanti questioni sul futuro del commercio internazionale. Tutto ciò potrebbe infatti portare a una frammentazione del mercato automobilistico. Con implicazioni rilevanti per le aziende, i consumatori e l’economia globale nel suo complesso. Arrivando ad alimentare una serie di conflitti che rischiano solo di causare danni. Ostacolando la stabilità economica e geopolitica a livello mondiale. Ecco perché la situazione richiede un’attenta riflessione e un coordinamento internazionale. Un’azione assolutamente necessaria per evitare il peggioramento delle relazioni commerciali. Ma soprattutto per caricare di promuovere un clima di collaborazione reciproca e sostenibilità.