Il Garante non lascia scampo al telemarketing selvaggio multando due aziende colpevoli
Il Garante non lascia scampo al telemarketing selvaggio multando due aziende colpevoli

Il Garante Privacy sta dando un duro colpo al telemarketing selvaggio, e non si ferma. Ha appena inflitto sanzioni pesanti, ben 100mila euro ciascuna, a due gestori attivi nel settore della fornitura di luce e gas. Il motivo? Telefonate commerciali non autorizzate e attivazioni di contratti non richiesti.

 

Telemarketing selvaggio e contratti senza consenso

Tutto è iniziato con il reclamo di due persone e ben 56 segnalazioni di cittadini stufi di ricevere chiamate indesiderate da Facile.Energy S.r.l., e di finire con contratti di energia attivati senza il loro consenso. Il Garante ha scoperto che queste chiamate venivano fatte senza il consenso degli interessati e, peggio ancora, la maggior parte di loro era iscritta nel Registro pubblico delle opposizioni (Rpo), il che significa che avevano esplicitamente detto “no” al telemarketing.

Come ottenne i numeri? Facile.Energy S.r.l. li acquisiva da call center, società esterne e agenti. I controlli hanno rivelato che, in una sola settimana, il call center ha contattato illegalmente ben 106 utenti, convincendoli poi a stipulare contratti per la fornitura di energia.

Di fronte a tali violazioni, il Garante non ha esitato a intervenire. Ha inflitto una multa salata di 100mila euro a Facile.Energy S.r.l. e ha imposto alla società di mettere in atto misure tecniche e organizzative adeguate per garantire che il trattamento dei dati personali rispetti la normativa sulla privacy.

 

La privacy degli utenti prima di ogni cosa

Ma non è finita qui. Anche Olimpia S.r.l., un altro operatore energetico, è finito sotto la lente del Garante. Anche qui, il problema era lo stesso: telefonate non autorizzate a numeri iscritti nel Registro pubblico delle opposizioni. E, di conseguenza, è scattata un’altra multa da 100mila euro.

Queste sanzioni dovrebbero essere un monito chiaro: il telemarketing selvaggio non sarà tollerato. Il messaggio del Garante non è nascosto: rispettare la privacy degli utenti è fondamentale, e chi non lo fa dovrà pagare le conseguenze.

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