La scienza arrivata a questo periodo temporale si è evoluta di molto potenziando costantemente i suoi strumenti per cercare di raggiungere una nuova scoperta che riesca a rivoluzionare il mondo. Se vogliamo parlare di scoperte sicuramente toccherebbe aprire un bel capitolo infinito per arrivare fino ad oggi. Una svolta recente è l’osservazione sulla fusione fra buchi neri che ritrova coinvolto il telescopio Webb.
Strumento che è stato di importante utilizzo per osservare la più distante fusione fra buchi neri, la quale ha suscitato l’attenzione degli scienziati.
Telescopio Webb, cosa ha osservato?
Con alle spalle una fantastica osservazione di un pianeta con l’ipotesi di eventuali presenze di vita il telescopio Webb, si è indirizzato su una nuova scoperta. Esso ha individuato la coppia più lontana di buchi neri super massicci in tutta la storia dell’esplorazione spaziale e della scienza.
Buchi che a quanto pare si trovano nello spazio profondo. I quali sono ad una distanza dalla Terra di 13 miliardi di anni luce, facenti parte del sistema ZS7. Per la loro nascita toccherebbe tornare indietro di molti anni, fino a quando l’universo aveva 730 milioni di anni vivendo il suo periodo giovanile. Questi buchi avvistati con il telescopio Webb sono 10 volte più massicci del buco nero che è presente nella via Lattea. Si parla di Sagittarius A, il quale è posizionato al centro della galassia.
Questa scoperta si ricorda è resa possibile dalla potenza e precisione del telescopio Webb, che è in grado di individuare le tracce più piccole di un buco nero in tutto il cosmo. Quindi si sta parlando di tutta la potenza che con la tecnologia e l’ausilio della scienza si è riusciti ad incanalare all’interno di questo telescopio.
Le tracce di gas molto denso con movimenti rapidi, hanno innescato un attività. Che si può solo spiegare con la fusione di questi due buchi, diventando un buco nero ancora più massiccio.