Siamo solo agli inizi dell’era dell’intelligenza artificiale, e già si vede che le IA costano un sacco e costeranno sempre di più. Non parliamo solo dei soldi, ma anche della potenza di calcolo che serve per far funzionare modelli come ChatGPT, Midjourney e altri. Per capirci, una ricerca fatta con un’IA generativa consuma più di dieci volte l’energia di una ricerca normale. Questo è uno dei motivi per cui la SGE di Google è ancora limitata e probabilmente non sarà mai completamente gratuita.
L’enorme quantità di energia usata dall’IA
Prendiamo ChatGPT come esempio: ogni giorno consuma più di 500.000 kWh di elettricità. E la richiesta di potenza computazionale raddoppia ogni 100 giorni circa, perché questi modelli non rimangono statici; migliorano e si espandono continuamente. Le aziende coinvolte in questa “rivoluzione” ne sono ben consapevoli. Microsoft, ad esempio, ha già stretto un accordo con Helion Energy per garantirsi energia nucleare nei prossimi cinque anni.
Sam Altman di OpenAI sta cercando di raccogliere milioni di dollari per Oklo, un’azienda che sviluppa micro reattori nucleari. E non è solo: anche Amazon, Google e altri stanno cercando nuove fonti di energia, non necessariamente solo nucleare. Puntare su energie pulite diventerà una sorta di “arma segreta” per le aziende che possono permetterselo, distinguendosi dalla massa. Alcuni arrivano a ipotizzare che l’IA, alla fine, potrebbe contribuire a ridurre l’inquinamento del pianeta, che conosciamo bene per i suoi effetti negativi.
Insomma, l’onda dell’IA sembra inarrestabile e, spesso, le grandi necessità stimolano investimenti e progressi in altri campi. Speriamo sia così anche in questo caso, per il bene di tutti.
Un costo energetico che può aiutare il pianeta
Il futuro dell’IA appare luminoso ma impegnativo. Il costo energetico è una sfida enorme, ma le soluzioni innovative potrebbero portare benefici inaspettati. Le grandi aziende stanno già investendo in energia nucleare e pulita per sostenere la crescita dell’IA, e forse un giorno vedremo davvero come queste tecnologie possono aiutare a migliorare non solo il settore tecnologico, ma anche l’ambiente in cui viviamo.