La faccenda tra OpenAI e Scarlett Johansson riguardo alla somiglianza tra la voce dell’assistente virtuale “Sky” e quella dell’attrice potrebbe avere conseguenze significative per futuri accordi di Hollywood con l’intelligenza artificiale. Pare che tutto sia iniziato con un rifiuto da parte di Johansson di prestare la sua voce al chatbot, dopo essere stata contattata da Sam Altman di OpenAI.
OpenAI e la voce di Sky
Così, OpenAI sembra aver optato per una voce “decisamente simile” a quella di Johansson, nella speranza di raggiungere comunque il risultato desiderato. Inoltre, la voce, chiamata Sky, sembra anche aver cercato di imitare la cadenza dell’attrice nel film “Her“, scatenando la reazione di Johansson e di molti utenti che hanno notato il “gioco”.
OpenAI sostiene di non aver mai avuto l’intenzione di copiare la voce di Johansson quando ha scelto un’attrice per la modalità “Sky” di ChatGPT. La società ha fornito documenti e registrazioni a The Washington Post per sostenere la posizione del CEO Sam Altman, il quale respinge le accuse di Johansson secondo cui Sky sarebbe “inquietantemente simile” alla sua performance in Her.
Johansson non ha esitato a dichiarare che OpenAI ha semplicemente assunto un’imitatrice e alcuni esperti ritengono che, se decidesse di intraprendere azioni legali contro OpenAI per violazione del suo diritto di pubblicità, avrebbe buone probabilità di vincere, considerando i precedenti casi di Bette Midler e Tom Waits contro compagnie che hanno usato imitatrici delle loro voci.
OpenAI difende la sua posizione, sostenendo che il casting non mirava a una “clonazione” di Johansson e che le registrazioni iniziali della voce di Sky dimostrano che l’attrice assunta suonava identica alla versione generata dall’IA. L’agente di Johansson, che è rimasto anonimo, ha confermato che l’attrice non era stata istruita a imitare Scarlett Johansson. Inoltre, sembra che OpenAI abbia contattato Johansson dopo aver assunto l’attrice di Sky, forse per sostituire la voce originale con quella di Johansson, come è avvenuto in un certo senso anche nel film “Her”.
Una soluzione non scontata
La situazione è complessa e Johansson non ha ancora espresso pubblicamente la sua intenzione di citare in giudizio OpenAI per questa presunta confusione, ma rimarremo vigili sullo sviluppo della situazione.